"Lo shark finning - spiega Greenpeace International - rappresenta ancora una piaga. Questa mutilazione mortale per gli squali viene praticata spesso dai pescatori di tonno che con la vendita delle richiestissime pinne di pescecane, ingrediente principale della prelibata zuppa che arriva a costare anche 100 dollari a porzione, integrano così i loro magri stipendi".
Durante la pesca del tonno con i palangari, vengano catturati regolarmente un 25% di squali che invece di essere ributtati in mare o pescati per intero, subiscono solo la mutilazione della pinna. Finisce così che "ogni anno vengono uccisi 100 milioni di squali - denuncia Greenpeace - e se non cambiamo il modo di pescare il tonno presto molte specie di squali potrebbero essere estinte"(Adn)