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Venerdì, 21 Agosto 2015 19:32

Trapani - Contrasto al caporalato e al lavoro in nero. Sanzioni amministrative per oltre 46.000€

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Trapani, venerdì 21 agosto 2015.  I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Trapani, insieme agli Ispettori del Lavoro civili e su impulso del Direttore Territoriale del Lavoro, nell’ultima decade hanno intensificato i controlli finalizzati all’individuazione di caporali in agricoltura e all’emersione del lavoro nero ivi impiegato

 

. I militari hanno in corso gli approfondimenti investigativi del caso, ma nel frattempo sono state scoperte diverse posizioni in nero. I controlli si sono svolti in tutto il territorio con particolare riguardo ai territori di Calatafimi, Petrosino e Mazara del Vallo. Sono stati attivati, per la loro fondamentale funzione, i Comandanti delle Stazioni Carabinieri che davano conferma della verosimile presenza di manodopera straniera impiegata illecitamente in agricoltura presso alcuni fondi. Delineato il piano di azione e fatte precedere alcune osservazioni preventive, si sono decisi gli interventi curando di bloccare le possibili vie di fuga.


Anche in questa occasione i risultati non si sono fatti attendere e così gli operanti hanno nel complesso controllate 5 aziende e verificate 19 posizioni lavorative. Scoperto 10 lavoratori in nero sui 19 presenti e contestate sanzioni amministrative per complessivi 46.505,00€.


Nel particolare in una prima azienda agricola, nell’agro di Calatafimi, venivano controllati a raccogliere  pomodori 8 lavoratori, di cui al controllo 3 erano “in nero”, tutti italiani. In una seconda azienda agricola, nell’agro di Petrosino, venivano scoperti 3 lavoratori “in nero” su 3 presenti in tenti nella raccolta di pomodori, di cui 1 marocchino, 1 tunisino e 1 italiano. In una terza azienda agricola, a Mazara del Vallo, si riscontrava la presenza di 2 lavoratori “in nero” su 2 presenti intenti nella raccolta di broccoli: 1 del Burkina Faso e 1 tunisino. In una quarta azienda agricola, ancora a Mazara del Vallo, in cui venivano sorpresi 2 lavoratori “in nero” su 2 presenti: 1 rumeno e 1 tunisino.
A nessuna di queste aziende agricole veniva applicata la sospensione dell’attività imprenditoriale  per la circolare 33/2009 del Ministero del Lavoro che così dispone al fine di preservare il raccolto, altrimenti soggetto a deperimento: sono state applicate quindi solo le sanzioni amministrative conseguenti. 
Anche in quest’occasione abbiamo avuto il 100% del lavoro nero emerso in tre casi particolari.
Il sospetto è che spesso la presenza dei caporali, laddove si scoprano, sia alimentata dalla mancanza di scrupoli di alcuni imprenditori interessati unicamente ad evadere le dovute contribuzioni del lavoratore e a pagare meno lo stesso.
I controlli proseguiranno intensi nei prossimi giorni con la variazione di luoghi ed orari.

 

Caltanissetta, venerdì 21 agosto 2015.  I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro, del Comando Provinciale di Caltanissetta e del Nucleo Operativo del Gruppo Tutela del lavoro di Palermo, su impulso del locale Direttore Territoriale del Lavoro, hanno proseguito nelle ultime due settimane nei controlli in agricoltura finalizzandoli al contrasto al caporalato e all’emersione del lavoro nero. Sono state battute le campagne nissene in sinergia con le rispettive Stazioni Carabinieri e i risultati non si sono fatti attendere. Gli operanti infatti nel complesso hanno:

  • controllate 10 ditte e verificate 41 posizioni lavorative;
  • scoperto 15 lavoratori in nero in diverse aziende, di cui 2 sottoposte alla sospensione dell’attività imprenditoriale , quindi al pagamento di 1950€ e alla maxi sanzione di 4000€ per singolo lavoratore;
  • contestate sanzioni amministrative per 70.545,00€;

    Nel corso delle operazioni, fra i controlli, emergevano:

  • un’azienda agricola impegnata nella raccolta di pesche, nell’agro di Sommatino, in cui veniva sorpreso all’interno del fondouna micro azienda catanese di trasporto frutta, al cui titolare veniva contestato l’impiego di 1 lavoratore “in nero” su 1 presente nonché le mancate comunicazioni alla Pubblica Amministrazione, la mancata consegna della lettera di assunzione, la mancata registrazione dei documenti obbligatori e il conseguente deferimento in via amministrativa agli enti competenti;
  • un’azienda di commercio di ortaggi, in Caltanissetta,cui veniva contestata la presenza di 1 lavoratore “in nero” su 2 presenti: nel caso specifico veniva adottata la sospensione dell’attività imprenditoriale e venivano contestate la mancata consegna della lettera di assunzione, nonché la mancanza delle comunicazioni UNILAV;

    ma il pezzo forte arrivava ieri, infatti:   

  • in un’azienda agricola nell’agro di Delia, impegnata anche questa nella raccolta delle pesche dato il periodo, i militari entravano dopo una discreta quanto efficiente cinturazione dei luoghi. Una volta dichiaratisi riscontravano la presenza di 11 lavoratori di cui, controllati i documenti, 10 erano lavoratori “in nero” e di questi 9 erano di nazionalità rumena. A quel punto scattava subito la sospensione dell’attività imprenditoriale: nel caso specifico siccome le pesche erano già raccolte, incassettate e pronte per la conservazione in frigo, non ricorrendo la possibile deperibilità del prodotto si procedeva alla sospensione. Occorre precisare che l’azienda in queste ore stà già provvedendo all’oblazione delle sanzioni ammnistrative contestate(48.000€), nonché all’assunzione degli operai scoperti in nero.

Gli altri 3 lavoratori “in nero” venivano riscontrati isolatamente in altre aziende agricole del territorio nisseno S. Cataldo e Caltanissetta. 
Contratti in regola, assenza di pericoli nei luoghi di lavoro, dignità del lavoratore rispettata: questi gli obiettivi che i Carabinieri perseguono, nella certezza che la divulgazione delle notizie di questi controlli serva da monito a coloro che ancora non hanno scelto la via della regolarizzazione del lavoro e che ancora non rispettano la manodopera che utilizzano.

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