Il confronto con l’albero (adamitico della vita e l’albero in mezzo alla piazza della città dell’Apocalisse, 22) fatto dal Gesù evangelico consente immediatamente di svegliare l’attenzione sulla sua bontà o cattiveria dai frutti che produce. Il circolo completo della vita è chiarito: dalle radici ai frutti il tutto edibile si giudica dai frutti.
L’etimologia dei nomi degli dèi mi ha fatto osservare continuamente i nomi nel ciclo della vita per ventisette anni.
Mi è chiarissimo il perché il nome del Gesù buono sia in zumero (sic con z non s) GESH.UB, ‘Albero. Cielo’, a partire da GESH.BU, ‘Albero. conoscenza’, BWN, ‘buona’[1].
gesh2,3,4, gish2,3, ges2,3,4,
sixty (cf., gesta –vel tagesh nds)[2].
geshbu, gespu, gesba, gespa
bow; boomerang; throw-stick (gish, ‘tool’, shub, ‘to cast, throw’, + nominative a; ending reflects vowel harmony prior to vowel contraction) [3].
geshbu2, geshpu2 [SU.DIM4]
fist(s); hook; handle; grappling hook for a wrestler; wrestling (often linked with lirum3, ‘athletics’) (gish, ‘wooden tool’, + bu(4), ‘to pull, draw’)[4].
gesta, ges2, gis2 [DIS]; gesh3,4, gish3
sixty (cf., ge –es – tu, ‘six hundred’, and ni –gi –da, ‘thing of sixty’; read instead (?) gesta, ges2, gis2, cf., igi-se3…du, ‘to walk in front of, Akk., igistu, gestu, ‘very first, leading’; gistu4, ‘(writing) board’; Sum., igistu, gestu4 [IGI.DU]; cf., ugula-ges2-da, ‘officer in charge of sixty men’; Akk., susi, ‘sixty’)[5].
gestin
grapevin; bunch of grapes (measured wich dry capacity measures in most earlier Pre Sargonic and Ur III texts; wine; grape juice (gis, ‘tree’, + tin, ‘life, wine’; cf., Emesal mu-ti-in/mu-tin) [GESTIN archaic frequency][6].
Il frutto è buono, bun.
bun(2); bu(7)
n., lamp, light; blister; bag-type of bellows; rebellion (holows container + nu11, ‘lamp’?).
v., to be swollen; to blow; to ignite, kindle; to shine brightly (cf., bul, to blow; to ignite’)[7].
Il filo ‘albero, arbore, GESH.BU’ mette insieme grafi differenti con un significato simile per identificare lo stesso oggetto. Il nome GESHU non poteva avere altro filo etetimologico.
Mi dispiace che i miei contemporanei, che hanno studiato in Seminario, non si commuovano davanti al nome di Gesù in zumero. Raddoppia il tempo dal quale lo conosciamo. Dunque, raddoppia le fonti linguistiche, raddoppia tutto il nostro quadro concettuale. La via, la verità e la vita umana possono radicarsi molto più saldamente.
Il latino ar.bor.e riproduce zumero ar (IGI.RI) (cf., ara4) . bur . e.
Ar è ‘seme attivo’. IGI.RI ‘camminori occhiigi’.
Bur è ‘conoscenza attiva’ capace di vedere uruburu zumero nell’oroboro medievale, rimasto noto come alchemico serpente che si morde la coda, causa di Antasubba, il demone della perdita della conoscenza di Babu Satan.
E è ‘casa’, più precisamente: ‘cuore’.
Così pure ISH.TAR sia ‘vita-morte. Interruzione’.
Ti ringrazio, o Gesù, di avermi fatto vedere la preghiera nascosta in thar dentro la lettera che non compariva, h, ed è hubur, Aldilà.
Antaris è An thar ish = Cielo preghiera vita-morte
[1] Halloran: 97.
[2]John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 97.
[3]John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006 : 97.
[4]John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 97.
[5]John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 97.
[6] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 98.
[7] John Alan Halloran, Sumerian lexicon, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006: 35.