ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 01 Luglio 2018 07:44

Taranto - Sulla terrazza dove spazza la magia della poesia e del racconto, ecco il premio Falanthra

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Quando la luna rossa s'alza è già quasi alla fine la serata conclusiva del Premio "Un sogno del cassetto" che si è dipanata lungo le emozioni della parola.  

Lo scrivente ha definito 'inclusiva' la terrazza Falanthra, per la storia di questa onlus che si occupa di Alzheimer, raccontando le peripezie dei loro laboratori cognitivi nati in parrocchia e poi trasferiti a casa dei due coniugi (Cesare Natale e Daniela Lelli) che la dirigono per le mancate risposte di chi dovrebbe dare una sede al volontariato sanitario che si occupa di questa terribile patologia che scrolla di angoscia le famiglie tarantine e l'ho fatto per mettere una parola tombale a quanti nei giorni scorsi nella rete hanno denigrato la location da un punto di vista che rasenta la meschinità senza se e senza ma. 
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Ieri è andata in scena la bellezza, dalle belle e forbite parole della Baronessa Elisa Silvatici di Bari, che ha diretto la giuria del concorso con lo stile che la contraddistingue, fino alla suadente e vibrante voce del penalista Mario Calzolaro che ha letto alcuni brani del racconto vincitore del Concorso della  romana Annamaria Barone "il suonatore di violino" uno struggente viaggio nei ricordi di un anziano musicista che non riesce a elaborare il lutto per la perdita della sua stupenda moglie. A sua volta Mario viene premiato per la sua poesia scritta sullo smartphone tra una sigaretta e l'altra, nel concorso estemporanea aperto a tutti nella stessa serata.  
Gli altri due racconti che hanno preso il secondo e terzo premio sono "I confini del sogno" di Annamaria Peluso, e "Una musica dolce e struggente " di Giuseppe Stea. Il primo una sorta di gioco tra sogno e realtà dove l'amore conta i suoi irrefrenabili battiti, il secondo, del nostro amico pinuccio, storico di Taranto, appare una fiction emotiva, un flashback di una donna anziana verso un amore impossibile giovanile.  
Per la sezione poesia vince il primo premio la palermitana M.Antonietta Sansalone con la sua poesia "Il pianista di Yarmaouk" letto dall'attrice Monica Corallo, un'istantanea sul fronte di guerra dove tra i sordi e cupi rumori di crolli e di bombe, salta il contrasto di tasti di un pianoforte suonato con rabbia. Le altre due poesie sono "Alzheimer” del napoletano Ciro Iannone, e “Ma è meglio che mia madre questo non lo sappia mai” del lucano Vittorio Fabbricatti.  Il primo un delicato ritratto in lingua partenopea sulla malattia dei ricordi, il secondo un martellante ritornello sul tema degli incidenti stradali fatali per i giovani.  A questo resoconto va aggiunto la bella musica della talentuosa professoressa e free lance Elena Manigrasso che si presta ad allietare le serate con lo spirito volontaristico che è - e sarà sempre - l'animus operandi delle associazioni.
Che dire in conclusione della serata chiusa in dolcezza con la cena sociale sotto le stelle che ho cercato di illustrare anche con le immagini prese da Facebook? Dal momento che è la prima volta che il premio si svolge sulla terrazza, potremmo dire senza ombra di dubbio: "buona la prima". 
Ma con lo spirito che ci contraddistingue dando voce pubblica alla nostra Onlus - da soci che ci onoriamo di essere -, guardiamo oltre, alla serata di sabato 14 luglio intitolata, "Poetando sotto le stelle" dove attraverso l'accordo di due associazioni, la tarantina Falanthra ed un altra partenopea Verbumlandiart (ma ne avremo dettagli in un prossimo comunicato stampa)  ci saranno le premiazioni dei napoletani che non sono potuti venire e dei tarantini vincitori che non sono potuti andare a Capri per la premiazione. Tutto qui. Per ora.

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