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Sabato, 21 Luglio 2018 16:58

“Quattro giorni d’estate”, focus sulla “città umana" ricordando don Tonino Bello

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È possibile una città umana, in grado di coniugare sviluppo e coesione sociale attraverso la capacità di esprimere governance democratica? In buona sostanza, sì.

Almeno questa è la conclusione cui sono giunti venerdì sera il sociologo Onofrio Romano, la vicesegretario nazionale di Cittadinanzattiva, Anna Lisa Mandorino, l’esperto di sviluppo locale e già consulente Ocse, Franco Milella, l’assessore alla Cultura del Comune di Bari, Silvio Maselli, ospiti della “Quattro giorni d’estate” organizzata dall’associazione “Le città che vogliamo” in collaborazione con Argomenti 2000, fondazione don Tonino Bello, fondazione Guglielmo Minervini, parrocchia Regina Pacis di Lama e con il patrocinio morale di Cittadinanzattiva.

“La città è un bene comune, rigenerazione urbana e umana", questo è stato il tema della terza serata ispirata all’azione di don Tonino Bello. Città, ha spiegato il consigliere regionale, introducendo gli ospiti, pensata “come luogo di incontro tra diversi, come luogo di convivialità di differenze, dove le persone si incontrano pur nelle loro diversità”.

La città, è stato rilevato, è un sistema di relazioni complesse tra le sue forme fisiche, le organizzazioni economiche, politiche e sociali, è il frutto di legami culturali, sociali. Per questo c’è l’esigenza di recuperare una visione umanistica della città e sviluppare un pensiero collettivo. “Senza però tralasciare di dire ai cittadini quello che veramente si vuole fare", ha sottolineato l’assessore Maselli, altrimenti il rischio è che si banalizzi la pianificazione realizzando progetti senza funzioni che vanno a generare ulteriori vuoti urbani. Per cui, ha evidenziato, invece, la vicesegretario nazionale di Cittadinanzattiva, Mandorino, diventa necessario “un aggiornamento tecnico e culturale della strategicità dei piani”. L’abc, ha chiosato ancora Maselli, “è essere efficienti nell’amministrazione”. Secondo il prof. Romano, invece, l’impressione è che “non abbiamo saputo formulare un progetto di regolazione della società all’altezza di quello neoliberista e quindi abbiamo accettato questa situazione, che quella cornice neoliberale fosse difficilmente malleabile. Non potendo più intervenire su questa cornice abbiamo scommesso sulle città”.

Rigenerare i luoghi significa immaginare strutture che leghino le singole azioni in un progetto di sviluppo locale e che le ancorino a politiche pubbliche che garantiscano generatività, inclusione, apertura. Ma le attuali dinamiche legate al sistema della cartolarizzazione, ha invece sottolineato Franco Milella, hanno fatto sì che “un bene pubblico che dovrebbe essere generatore di coesione, attore competitivo, luogo in cui si esercita il talento e la cittadinanza attiva, diventa esattamente il suo contrario, diventa un vuoto urbano, diventa un bene abbandonato che nessuno vuole acquisire, tanto più se è un bene culturale. Sono convinto - ha poi concluso Milella - che qualsiasi tipo di azione di intervento urbano che genera cambiamenti culturali ha bisogno che la comunità ne senta il valore".

La serata è poi proseguita nel segno di don Tonino Bello. Di “città come convivialità delle differenze”, hanno dibattuto il dott. Giancarlo Piccinni, presidente della fondazione don Tonino Bello, e la prof.ssa Angela Paparella, Azione cattolica Molfetta. I due relatori hanno tracciato la figura e l’azione di don Tonino Bello, l’esempio che il vescovo di Molfetta ci ha lasciato e che è quello che nel mondo non ci devono essere differenze nè di colore di pelle nè tra ricco e povero perché solo se si pensa che siamo tutti uguali allora ci potrà essere pace. Argomento che ha costituito un sottile filo con l’ultimo appuntamento della serata di venerdì: quello con la politica.

L’on. Marco Lacarra, segretario regionale Pd, Michele Abbaticchio, sindaco di Bitonto e coordinatore regionale di Italia in comune, Michele Laforgia, esponente di riferimento della sinistra in Puglia, hanno trattato il tema “La città come polis" non mancando di evidenziare, insieme al consigliere regionale Gianni Liviano, le criticità e le difficoltà che il centrosinistra incontra in Puglia, così come a livello nazionale, nel fare sintesi e argine all’avanzare dei populismi di destra.

L’appuntamento teatrale con “Oltretutto. Più vicini a don Tonino Bello”, di e con Michele Santeramo, ha fatto scendere il sipario sulla terza giornata della “Quattro giorni d’estate”.

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