Taranto ha il suo primo sportello antiviolenza interamente finanziato da un bando regionale, mentre il Comune ha messo a disposizione i locali del centro polivalente degli anziani. Ieri sera l'inaugurazione che ha visto una grande affuenza. I servizi dello sportello sono interamente gratuiti e si articoleranno in servizio gratuito di ascolto e consulenza legale, sociale e psicologica, attività di formazione e sensibilizzazione per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere. La Onlus Alzaia ha la gestione del servizio che si svogerà il Lunedi e Venerdi dalle ore 13,30 alle ore 18,30 e il sabato dalle ore 9,00 alle ore 12,00. In Piazza Catanzaro. Per i contatti il cell è 3271833431 e la mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Ogni 60 ore in Italia avviene un femminicidio, una mattanza che nasce dal tradimento estremo della promessa d'amore che diventa criminale. E questo avviene quando la parte che dovrebbe naturalmente rappresentare la forza e il coraggio, l'uomo, degrada nella viltà e nella violenza.
La rappresentante di Alzaia ci dice che questo centro nasce «grazie all'impegno della Regione che con questo bando ha creato diversi sportelli che ora sono in rete».
Davvero una buona notizia, Ci voleva proprio, Taranto lo merita, anche per dare un punto di riferimento e una risposta a quella violenza intima che nasce tra le mura domestiche, che paventa il rischio di un vulnus reputazionale. Lo ascoltiamo dalle voci di amiche che vivono ora la sofferenza della solitudine avendo scelto di rompere. E i segnali ci sono, anche un semplice schiaffo può essere come la prima goccia che vediamo sul parabrezza che annuncia un temporale.
Del resto il timore di perdere la famiglia è quello che spaventava tutte quelle che nascondevano, ritiravano le denunce, per poi finire ammazzate.
Lo sportello antiviolenza avrà questa funzione di riportare il marasma all'interno di un percorso condiviso creando la rete di protezione intorno al fiore.
La similitudine botanica mi piace perchè è contraltare, è delicatezza dell'agire, contro l'esaltazione dei muscoli e della rabbia. Amore e disamore sono specularità dell'animo umano e la fine di un matrimonio non dovrà mai trascendere in tragedia. Occorre davvero fare cultura a tutto tondo. Lo facciamo ora e lo faremo sempre, nella nostra città, nel nome di Federica e di Andrea.