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Venerdì, 10 Agosto 2018 00:00

Città vecchia Taranto «un cantiere delle persone»

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Riceviamo e pubblichiamo integralmente nota stampa de consiglieri Comunali Dante Capriulo (PER TARANTO)- Cisberto Zaccheo (PSI).

 La delibera di Giunta Comunale dello scorso 12 luglio, riguardante un atto indirizzo di indirizzo, per il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione della città vecchia di Taranto, segna un importante passo in avanti per la concreta rigenerazione della parte storica della città.

Essa declina le modalità con cui l'amministrazione intende intervenire: con le sue idee fondanti ed i 15 indirizzi di intervento previsti. Concretizza molte delle idee del concorso internazionale OPEN TARANTO.

Questa mattina, nel corso di un apposito incontro in commissione consiliare assetto del territorio, alla presenza degli assessori interessati, abbiamo voluto portare il nostro contributo, partendo innanzitutto da una valutazione sulle incompiute dei piani del passato sulla città vecchia (finiti quasi sempre non benissimo); abbiamo ribadito che, a nostro avviso, ogni intervento di rigenerazione deve partire dalla centralità delle persone che abitano e vivono la città vecchia.

A nostro avviso non è sufficiente riqualificare le mura o gli spazi urbani, ma è fondamentale partire dalle esigenze delle persone che quel luogo lo popolano.

Perciò abbiamo proposto di aggiungere una precisa linea d'intervento: la creazione, da subito, di un  “cantiere delle persone di città vecchia”, che coinvolga la popolazione, la rendi partecipe, l’ascolti, le faccia vivere e condividere i cambiamenti in atto.

Nel cantiere, oltre ai singoli, possono essere coinvolte le realtà sociali presenti: pensiamo ad esempio alle istituzioni scolastiche, alle parrocchie, alle tante associazioni che operano nel quartiere.

Così come è necessario partire dai principali problemi che vivono i giovani e meno giovani della città vecchia: dalla mancanza del lavoro al problema della residenza, etc.. Con la necessità di affermare percorsi di legalità diffusa.

La nostra vuole essere una proposta aggiuntiva perché, memori delle esperienze del passato, non basterà riqualificare le mura o gli spazi fisici per ottenere il vero cambiamento, ma bisognerà “rigenerare” le persone, con i loro bisogni, i loro sentimenti, la loro cultura, le loro esigenze .

Read 889 times Last modified on Giovedì, 09 Agosto 2018 16:25