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Sabato, 11 Agosto 2018 13:34

Attentato a Caracas: Nicolas Maduro accusa Julio Borges

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Julio Andrés Borges ex presidente Asamblea Nacional de Venezuela Julio Andrés Borges ex presidente Asamblea Nacional de Venezuela

Caracas (Venezuela) - Secondo il presidente venezuelano è Julio Borges, leader dell'opposizione ed ex presidente del Parlamento ora in esilio in Colombia, il responsabile del fallito attentato con i droni messo a segno sabato 4 agosto contro lo stesso Nicolás Maduro durante una celebrazione militare. I terroristi sono stati addestrati in Colombia, "nel nord di Santander", ha affermato Maduro, il quale ha fatto riferimento anche ad alcune accuse arrivate dai sospetti arrestati. I pubblici ministeri hanno riferito, infatti, di aver arrestato sei persone accusate di tradimento, tentato omicidio e terrorismo.

"Ci sono diverse accuse che puntano su Borges. In effetti tutte lo indicano come colpevole" - ha dichiarato Maduro di fronte alle telecamere -. "Borges, che vive protetto dall'attuale governo colombiano in Bogotà, proprio lui. Sappiamo quanto sia abbastanza codardo da aver potuto partecipare in questo tipo di azioni: lo so molto bene. Borges è spesso indicato come partecipe in tutti gli atti violenti degli utimi 15 anni destinati a destabilizzare uno stato: tipi come lui si chiamano "Guarimbas". Sempre lui. Ora però abbiamo le accuse dirette... Un altro leader dell'opposizione, tra i più psicopatici e folli, è invece Requesens" - ha concluso Maduro.

Requesens, arrestato martedi 7 agosto, appartiene al gruppo di opposizione "Primero Justicia" diretto da Julio Borges, ed è stato vittima a sua volta di violenti attacchi durante alcune dimostrazioni organizzate contro Maduro. Un clima quello venezuelano, insomma, in cui le accuse rimbalzano da una parte all'altra senza sosta.

Colpi che arrivano tra i due leader, Maduro e Borges, anche attraverso i social: Borges ha definito l'attentato di sabato infatti un "attentato-farsa". Maduro ha invitato poi i leader statunitensi e colombiani a consegnare altri eventuali sospetti e ha dichiarato di confidare nella buona fede del presidente americano Trump. (Simona Zecchi - Euronews)

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