ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 19 Agosto 2018 06:55

Carosino (Taranto) - Il botto di Donne in fermento, il dolce come il vino viene sempre se c'è l'amore

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In copertina quadri dipinti da Elena Manigrasso In copertina quadri dipinti da Elena Manigrasso

Elena Manigrasso l'ha detto ieri sera, nella festa inventata nel cortile dell'azienda Giai Vini di Carosino, quando lei è nata nasceva anche la Sagra del Vino, e se tanto mi da tanto, vuol  dire che il fermento è davvero d'annata.

Festa inventata la richiamo con i connotati dell'esperienza personale (1975) con l'Odin Teatret, quando lo schema o scaletta è per lo più fatta quasi sul momento, perché quello che conta è la festa.

Donne e vino in fermento è stata, una delle tante iniziative della sagra del Vino di Carosino 2018, questa tre giorni che rientra nelle tradizioni più popolari dell'inizio della vendemmia, a partire dalle baccanali del mito.

 

Il resoconto della serata deve partire da due aspetti colti dallo scrivente. Il primo appartiene al discorso contro la violenza di genere; ieri sera dicevo che sicuramente la mia disponibilità a parlarne è certamente legata alla creazione 22 anni fa del libro "Cira e le altre, braccianti e caporali" nato in un processo per stupro a una bracciante.

 

Numerose le associazioni che richiamate da Elena sono salite sul palco a portare segnalazioni, testimonianze, contributi giuridici, un insieme di note che appartengono alla politica, alla cronaca nera, al nostro tempo. Ma stiamo parlando di quelle relazioni che si avvitano nella violenza, che ti porta nel baratro della disperazione, dove il sentimento si è trasformato in assenza d'aria, buio dell'anima e ti pare di gridare al vuoto. Questo il ruolo delle sentinelle che devono captare quelle grida, lanciare un salvagente. E non basterà mai parlarne, dobbiamo farlo sempre, sempre e ancora, ancora. 

 

L'altro aspetto è sicuramente il talento. Ne parlavo, si dice sempre nel foyer in gergo nostro, quando si incontrano gli artisti prima dello spettacolo, in realtà era il marciapiede della Giai Vini di Carosino, con Arcangelo Conzo e Gino Nigro due musicisti che hanno proposto alcuni brani. Il talento si esprime meglio quando c'è indipendenza dell'arte, quando lo si fa passione, il mestiere è altro. Talvolta si incontrano "professionisti" senza talento, ma è altra storia.

 

Talentuose invece le ragazze che hanno proposto delle esilaranti coreografie sul corpo femminile e persino un burlesque, spettacolo a carattere satirico fiorito in inghilterra tra il sec. XVIII e il sec XIX (mica niente!). Che rispondono a quello che diceva Freud, ovvero la felicità si raggiunge se si fanno le cose che si sognavano da bambini. E le ragazze lo confermavano che hanno cominciato appena messo il piedino a terra.

 

Che dire di più? Un reading poetico che accompagnava la serata, con letture a bacino contratto, con scarsa luce e senza sottofondo leggero, scontava il disagio delle tante iniziative in contemporanea e che fa dire “non si poteva fare tutto”. Uscendo dalla spocchia napoleonica del "faremo il possibile e per l'impossibile vedremo".  

 

Ma non è un neo, semmai una amichevole raccomandazione. Per il resto alla nostra Elena, scattante, scoppiettante presentatrice e pasionaria combattente in prima linea possiamo sempre dire buona la prima e anche le altre. Sempre. Viva la sagra del vino di Carosino.

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