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Venerdì, 24 Agosto 2018 05:12

Per la puzza dell'ENI a Taranto, il consigliere Gianni Liviano interroga la Regione Puglia

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È una nutrita serie di richieste quella che il consigliere regionale del Gruppo Misto, Gianni Liviano, ha rivolto al presidente del Consiglio regionale, dott. Mario Loizzo, al presidente della Giunta regionale e assessore regionale alla Sanità, dott. Michele Emiliano, al direttore del dipartimento Mobilità-Qualità urbana-Opere pubbliche-Ecologia e paesaggio della Regione Puglia, dott.ssa Barbara Valenzano.

Liviano, infatti, ha presentato una interrogazione urgente sui fatti verificatisi all’interno della Raffineria Eni di Taranto lo scorso 21 agosto allorquando, a causa di un’interruzione dell’erogazione dell’energia elettrica dovuta ad un violento temporale abbattutosi sulla zona, dallo stabilimento si è sprigionato un odore nauseabondo che ha interessato la città di Taranto, e zone limitrofe, provocando forti disagi nella popolazione.

In particolare, il consigliere regionale tarantino chiede di sapere quale sia l'evento verificatosi all'interno di Eni che ha determinato il forte disagio per la popolazione tarantina; se questo evento poteva essere evitato ed eventualmente come; quali sono i valori registrati dalle centraline Arpa di controllo situate in prossimità dello stabilimento Eni di Taranto; se quanto accaduto ha comportato, o può comportare, nocumento per la salute dei cittadini.

Inoltre, spiega Liviano, “ho chiesto se la Regione Puglia intende avviare, per quanto di propria competenza, procedimenti finalizzati ad evitare il ripetersi di episodi così gravi; se il dipartimento Mobilità-Qualità urbana-Opere pubbliche-Ecologia e paesaggio della Regione Puglia, per le sue competenze e prerogative, intenda mettere in atto azioni volte a indurre la dirigenza della Raffineria di Taranto ad incrementare le procedure di controllo e sicurezza all’interno dello stabilimento; se lo stesso Dipartimento intenda (considerando che le motivazioni addotte da Eni per spiegare il problema verificatosi conducono a ragioni di rifornimento elettrico) sempre per le sue competenze e prerogative, chiedere ad Eni di incrementare, all’interno dello stabilimento tarantino, l’allocazione di ulteriori centrali Turbogas di ultima generazione, dieci volte meno inquinanti delle attuali, in modo da ridurre al massimo il pericolo di black out che sarebbero stati alla base degli ultimi incidenti; se alla luce degli ultimi e drammatici episodi il presidente della giunta regionale nonché assessore regionale alla Sanità, dott. Michele Emiliano, non intenda convocare di urgenza i vertici Eni, il management di Terna (operatore che gestisce la rete elettrica), i sindaci dei Comuni di Taranto, Statte e Massafra (fortemente interessati dalle emissioni odorigene) per individuare soluzioni condivise”.

Domande alle quali il consigliere regionale si aspetta di ricevere risposte tempestive e dettagliate. “La città di Taranto e i tarantini - sottolinea Liviano - non possono più sopportare episodi che mettono a repentaglio la salute pubblica in una realtà che deve fare i conti ripetutamente con un ambiente schiacciato da un impatto inquinante che non ha eguali in altre parti d’Italia".

Di seguito il testo dell’interrogazione

Alla c.a.

presidente del Consiglio regionale

dott. Mario Loizzo

presidente della Giunta regionale

e assessore regionale alla Sanità

dott. Michele Emiliano

direttore del dipartimento

Mobilità-Qualità urbana-Opere pubbliche-Ecologia e paesaggio

dott.ssa Barbara Valenzano

INTERROGAZIONE URGENTE

Oggetto: Incidente stabilimento Eni di Taranto del 21/08/2018

PREMESSO

-        Che nel giorno 21 agosto c.a. si è registrato a Taranto un odore nauseabondo proveniente verosimilmente dagli stabilimenti Eni;

-        che tale odore è stato avvertito dalla popolazione locale in maniera molto intensa suscitando nella popolazione fastidio e comunque nocumento alla salute intesa come benessere psicofisico (Oms);

-        che non è la prima volta che i cittadini di Taranto avvertono questo fastidiosissimo odore sgradevole (di recente nel mese di luglio di quest'anno si è, per esempio, verificato un ulteriore episodio di questo tipo);

CONSIDERATO

-        che com'è noto la città di Taranto è stanca di dover subire un così forte inquinamento ambientale;

-        che dai giornali si apprende che la Procura della Repubblica di Taranto avrebbe aperto un'indagine conoscitiva finalizzata a comprendere le cause dell'incidente di cui in oggetto

CHIEDE alle SS.VV. di poter sapere:

  1. quale sia l'evento verificatosi all'interno di Eni che ha determinato il forte disagio per la popolazione tarantina;
  2. se questo evento poteva essere evitato ed eventualmente come;
  3. quali sono i valori registrati dalle centraline Arpa di controllo situate in prossimità dello stabilimento Eni di Taranto;
  4. se quanto accaduto ha comportato, o può comportare, nocumento per la salute dei cittadini;
  5. se la Regione Puglia intende avviare, per quanto di propria competenza, procedimenti finalizzati ad evitare il ripetersi di episodi così gravi;
  6. se il dipartimento Mobilità-Qualità urbana-Opere pubbliche-Ecologia e paesaggio della Regione Puglia, per le sue competenze e prerogative, intenda mettere in atto azioni volte a indurre la dirigenza della Raffineria di Taranto ad incrementare le procedure di controllo e sicurezza all’interno dello stabilimento;
  7. se lo stesso Dipartimento intenda (considerando che le motivazioni addotte da Eni per spiegare il problema verificatosi conducono a ragioni di rifornimento elettrico) sempre per le sue competenze e prerogative, chiedere ad Eni di incrementare, all’interno dello stabilimento tarantino, l’allocazione di ulteriori centrali Turbogas di ultima generazione, dieci volte meno inquinanti delle attuali, in modo da ridurre al massimo il pericolo di black out che sarebbero stati alla base degli ultimi incidenti;
  8. se alla luce degli ultimi e drammatici episodi il presidente della giunta regionale nonché assessore regionale alla Sanità, dott. Michele Emiliano, non intenda convocare di urgenza i vertici Eni, il management di Terna (operatore che gestisce la rete elettrica), i sindaci dei Comuni di Taranto, Statte e Massafra (fortemente interessati dalle emissioni odorigene) per individuare soluzioni condivise.

In attesa di un Vs riscontro l’occasione mi è gradita per rivolgere i più cordiali saluti.

Bari, lì 23/08/2018

dott. Gianni Liviano

consigliere regionale Gruppo Misto

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