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Martedì, 04 Settembre 2018 07:36

De Magistris vuole introdurre una moneta parallela e cancellarsi il debito da solo

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"È dal 1861 che abbiamo dato", tuona il sindaco di Napoli su Facebook. Altro che Lega e Movimento 5 stelle. La nuova frontiera del sovranismo all'italiana è quella segnata dal sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che, in un lungo post su Facebook annuncia la prossima approvazione di tre delibere dirompenti.

 La prima per lanciare un "manifesto politico concreto" sull'autonomia della città, la seconda per cancellare il "debito ingiusto", la terza allo scopo di creare una moneta parallela "per dare forza a Partenope". "Siamo stanchi di ingiustizie e sopraffazioni", scrive l'ex pm, "è dal 1861 che abbiamo dato". Già, per De Magistris la questione va molto indietro nel tempo, in ossequio alla retorica neoborbonica cara a parte della sua base. 

Prima le casse del Banco di Napoli - che oggi di Napoli non ha più nulla - per risanare i debiti dei savoiardi; poi i meridionali in prima linea sul Piave nella grande guerra per difendere la Nazione; poi la liberazione dal nazifascismo che ha visto Napoli - nelle quattro giornate del 1943 - essere la prima città d’Europa, con una rivolta popolare, a liberarsi - prima dell’arrivo degli alleati - del più potente esercito del mondo, quello tedesco, coadiuvato dai fascisti italiani; poi l’enorme contributo dei meridionali nelle fabbriche del Nord nello sviluppo post bellico, a cominciare dalla Fiat; quindi le profonde ed ignobili discriminazioni che, da quarant’anni, vengono messe in atto nelle scelte politiche ed economiche dei Governi che hanno guidato il nostro Paese.

De Magistris rivendica il rilancio di una Napoli Capitale, "ribelle al Sistema ed ubbidiente ai valori costituzionali" e lancia stoccate a entrambi i partiti che sorreggono una maggioranza "ad evidente trazione anti-meridionale", ai Cinque stelle, che propongono "elemosine al Sud, magari con la veste ingannevole di un pseudo reddito di cittadinanza" e, soprattutto a una Lega che agisce "con odio verso il Sud" e, sulla scia dell'esito del referendum per l'autonomia di Lombardia e Veneto, lavorerebbe "per dirottare la gran parte delle risorse verso i ricchi". Sul tema dell'autonomia viene quindi lanciata una sfida esplicita a Salvini. 

Nelle prossime settimane per dimostrare che continuiamo a fare sul serio e che non si tratta di mera propaganda meridionalista, approveremo tre delibere. La prima. Napoli Città Autonoma, un manifesto politico concreto sull’autonomia della Città. La seconda. Cancellazione del debito ingiusto. Il debito contratto dallo Stato, in particolare nelle gestioni commissariali post-terremoto ed emergenza rifiuti, noi non lo riconosciamo. Lo cancelliamo dal nostro bilancio. Quei debiti non sono stati contratti dalla Città e dai napoletani, anzi noi siamo vittime ed andremmo semmai risarciti, altro che pagare il debito agli usurpatori ! Se oggi non avessimo quel debito frutto delle più invereconde collusioni tra politica, affari e criminalità organizzata, potremmo avere più autobus, più spazzatrici, più asfalto per le buche, più qualità della vita ed altro ancora. La terza. Realizzazione di una moneta aggiuntiva all’euro per dare forza a Partenope. Tre impegni, tre fatti, a breve. Vediamo se anche questo Governo ci ostacolerà!

La proposta più concreta sembra però quella alla quale si allude in seguito: "forme originali ed innovative di azionariato popolare per i beni comuni, ma anche per quelli pubblici, compresi quelli sportivi".

 

"Se il Popolo vorrà e lotterà avremo una Città anche sempre più efficiente, vi sarà sempre più benessere per tutte e tutti, in libertà ed autonomia, senza i lacci di nessun padrone. Autonomia è potenza, democrazia è anche partecipazione alla rivoluzione. Il momento giusto è adesso", conclude De Magistris, "e vediamo se il separatista che urlava prima il Nord e contro Napoli e i napoletani oggi ostacolerà questo progetto di autonomia dal suo scranno di Ministro dell’Interno".

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