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Giovedì, 06 Settembre 2018 04:43

L’Italia in balia della strumentalità dei rating, vicino alla spazzatura: il caso Standard & Poor’s

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La lezione non è bastata agli organi istituzionali della Unione Europea. Alla Commissione, in particolare. Anche a Governo e Parlamento italiano.

Il riferimento è alle agenzie di rating che determinano di fatto, con i loro giudizi, la stabilizzazione o il rilancio delle politiche pubbliche di uno Stato. Un’Italia che ha incrementato il debito pubblico tra il 2011 e giugno scorso di ben 415,7 mld di euro, deve stare attenta a come impostare la legge di bilancio a causa dei giudizi delle agenzie di rating.

Attualmente il rating dell’Italia è superiore di due livelli al “junk“ (spazzatura). La classificazione junk di una obbligazione pubblica (es. BTP) vuol dire che ha un rendimento elevato e un alto rischio. Tre agenzie S & P, Moodys e Fitch valutano l’Italia di due livelli sopra junk!

Le conseguenze del precipitare nel livello junk sarebbero gravi perché obbligherebbe molti fondi, a vendere i titoli italiani, mentre le banche non potrebbero usare i titoli di Stato come collaterale per avere liquidità dalla BCE. La sentenza n 837 del 2017 del Tribunale di Trani nel processo all’agenzia di rating Standard & Poor’s, dimostra ampiamente la strumentalità del giudizio di questa agenzia, la sua pericolosità e la assenza di reazioni da parte degli organi dello Stato. Anche portando la questione in ambito UE e di Financial Stability Forum!

Il Tribunale ha accertato che, quando nel 2012 l’agenzia S& P declassò l’Italia, lo fece sulla base di un grandissimo errore. Su quel declassamento frutto di errore valutativo si scatenò la speculazione verso l’Italia. Gli imputati alla fine sono stati assolti dal reato loro contestato a causa della reticenza manifestata da alcuni testimoni. Ecco alcuni illuminanti stralci della sentenza.

Testimoni reticenti che “avrebbero avuto, invece, il dovere di fornire una più ampia e sincera collaborazione, frenata da interessi personali o da interessi di natura politica in un chiaro tentativo di frammentare le singole condotte, ostacolando l’accertamento dell’elemento soggettivo del reato ed ancor prima ostacolando la riconduzione ad un disegno unitario di tutte le condotte, anche di quelle antecedenti all’azione di rating del 13 gennaio 2012, in un’ottica di sicuro pregiudizio per l’Italia” (pag. 258 sentenza ). Quale la fondata accusa del magistrato di Trani, dott. Ruggiero? La elaborazione del rating era stata affidata ad analisti inesperti e incompetenti. Chi aveva loro affidato l’incarico? La governance strategica di S & P!! Quale l’errore? “L’elevato debito bancario estero” e l” elevato debito pubblico. Affermazione falsa come accertato dal Tribunale essendo il debito estero delle banche pari 13% del totale. Un debito modesto. Altrettanto compatibile il debito pubblico estero pari al 42% del totale (oggi 33%) mente quello medio dell’area euro era al 52%. Due errori (?) che causarono il doppio declassamento (da A a BBB +) e perdita di valore dei titoli, aumento dello spread, sfregio di immagine sui mercati finanziari. La cosa inquietante è dovuta al fatto che il Tribunale evidenzia il tema del conflitto di interesse e scrivono nella sentenza: il tema del conflitto di interesse nel processo è emerso in relazione a molteplici profili, alcuni dei quali troveranno ulteriore approfondimento proprio in relazione all’azione di rating del 13 gennaio 2012, che il Tribunale ha ritenuto idonea a configurare il reato di cui all’art. 185 del d. lgs.vo n. 58 del 1998 “.

Un Tribunale che sulla base degli elementi acquisiti scrive che le agenzie di rating sono uningranaggio quasi invisibile dei mercati finanziari”, continua il Tribunale Il declassamento di uno Stato non costituisce l’anticamera automatica del default, ma quasi automaticamente fa salire i rendimenti necessari per collocare buoni del Tesoro sul mercato, il che comporta un aumento del costo del debito pubblico, in una situazione già delicata per gli equilibri di bilancio dello Stato”.

E ancora “la falsità del dato relativo all’ammontare del debito estero netto del settore bancario”, “…sulla base della ricostruzione sin qui effettuata emerge con chiarezza ed in maniera univoca che il debito estero del settore bancario, all’atto del doppio declassamento dell’Italia, era “contenuto”, proprio come indicato dal governatore di Bankit nel Rapporto di stabilità n. 2 di novembre 2011, e non costituiva specifico fattore di rischio per le banche”;

Questo è quello che impunemente ha combinato una agenzia di rating come Standard & Poor’s! Chi sono gli azionisti delle agenzie di rating? Moody’s e Standard & Poors sono quotate ma alcune partecipazioni sono rilevanti. Ficht Ratings è di proprietà di un unico gruppo editoriale Hearst. Dove arrivano i maggiori guadagni di Hearst? Proprio da Ficht! Il maggiore azionista di Moody’s è il finanziere Warren Buffet. Le grandi società di investimento sono azioniste di Moody’s che di Standard & Poor’s.

La seconda società di investimento del mondo Vanguard detiene il 10% sia di Moody’s che di S & P. BlackRck altro grandissimo fondo di investimento detiene partecipazioni in Moody’e e S & P. Agenzie di rating che decidono il destino di uomini, società, banche e Stati!!!

Nella evidenza dei conflitti di interesse e di condotte fraudolenti ci saremmo aspettati provvedimenti inibitori nei confronti delle società di rating. Invece nulla. Assolutamente nulla!!


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