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Lunedì, 24 Agosto 2015 07:34

Maroni al meeting di Rimini: la Lombardia cambia look al welfare

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Rimini - "Al Meeting di Rimini trovo sempre grande calore, partecipazione, entusiasmo e tanti giovani. Proprio la presenza massiccia delle nuove generazioni, testimonia che questo evento funziona e avrà futuro".

Lo ha detto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, a margine del Meeting di Rimini.

 

"L'attenzione verso chi ha bisogno, per noi è una priorità. Per questo abbiamo varato l'evoluzione del nostro sistema sociosanitario, passando dal 'curare' al 'prendersi cura' del malato. E per questo, a ottobre, partiremo con il Reddito di autonomia, che ha come fine la lotta alla povertà e l'inclusione sociale". Lo ha dettoil presidente di Regione Lombardia, Roberto Maroni, che, al Meeting di Rimini, ha partecipato al convegno 'Verso un nuovo Welfare: valutare il Non Profit per valorizzare il territorio', insieme al presidente di Federsolidarietà di Confcooperative e presidente della Cooperativa sociale Ecosviluppo, Giuseppe Guerini, all'amministratore delegato di Ernst & Young Italia, Donato Iacovone, e a Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà.

 

LIBERTÀ PER LE FAMIGLIE - Uno dei punti sottolineati dal Governatore, è stato l'attenzione che Regione Lombardia ha nei confronti della libertà di scelta per la persona e per le famiglie. Questo vuole dire - ha spiegato - libertà di scelta nella scuola, nella sanità e in tutti i settori pubblici senza che le persone abbiano maggiori costi. Nell'istruzione, in particolare, - ha ricordato - solo quest'anno abbiamo messo 27 milioni di euro, aumentando il contributo medio da 623 a 913 per gli oltre 28mila beneficiari della Dote Scuola. Questo perché voglio che le famiglie siano libere di scegliere dove mandare a studiare i loro figli: nella scuola pubblica o in quella che un po' spregiativamente viene definita scuola privata. In realtà, il sistema della scuole paritarie svolge una funzione pubblica a costi inferiori della scuola di Stato".

 

VALUTAZIONE DEI RISULTATI - Capire se quanto si sta facendo è efficace ed efficiente, secondo Maroni, "è fondamentale. Per questo - ha osservato - nella riforma del sistema sociosanitario che abbiamo varato, abbiamo inserito questo aspetto di controllo. Voglio una valutazione oggettiva dei nostri ospedali (e per questo abbiamo pensato a un'agenzia indipendente che creeremo entro fine anno), in maniera che i cittadini siano informati e la Regione sappia quale è il modello migliore da prendere come standard e possa premiare chi ha ottenuto le performance migliori".

 

CAMBIO CULTURALE - Alla base della riforma sanitaria, con il passaggio dal 'curare' al 'prendersi cura' del malato, secondo in presidente lombardo, "portiamo la sanità lombarda ad occuparsi globalmente del malato, fino a che non sta bene e non solo fino a quando non esce dall'ospedale. È un cambio culturale. Questa forse è la spiegazione di alcune difficoltà che abbiamo incontrato nell'approvazione di questa svolta: convincere chi fino ad oggi si è comportato in un certo modo a cambiare e ad occuparsi anche di altre cose. Io sono convinto che questa evoluzione del sistema sia una cosa giusta e utile per i nostri cittadini".

 

RISPARMI TUTTI REINVESTITI - La riforma, secondo le stime, porterà a circa 400 milioni di risparmi che, ha precisato Maroni, "verranno interamente reinvestiti nel sistema stesso. Siccome siamo una Regione virtuosa che non ha bisogno di coprire i buchi, questi soldi non li portiamo a riduzione del debito ma li lasciamo nel sistema, usandoli per ridurre ticket, liste d'attesa, rette di Rsa".

INTERVENTI SUL SOCIALE - Nell'ultimo assestamento di Bilancio, ha proseguito Maroni, "abbiamo trovato, senza indebitarci, 250 milioni di euro, che abbiamo messo in quello che io ho battezzato come 'Reddito di autonomia'. A queste risorse si a ggiungono 970 milioni di euro dei fondi sociali europei. Tutti questi soldi verranno utilizzati per politiche tese a ridurre la povertà e aumentare l'inclusione sociale. Voglio che quello lombardo sia un modello di Welfare innovativo, esempio per tutta la Nazione: la persona e la famiglia al centro e tutto il resto a loro servizio, non il contrario".

Un obiettivo che il Governatore vuole raggiungere anche incrementando la sinergia con il terzo settore, il no profit e il mondo del volontariato. "Siamo la regione - ha ricordato - che conta il maggior numero di associazioni: 7734. Questi sono i soggetti che voglio coinvolgere e ai quali voglio indirizzare le risorse perché gestiscano direttamente gli interventi, sulla base di criteri molto precisi di efficienza, valutabili in maniera chiara e trasparente".

 

LOMBARDI FAVOREVOLI - "Abbiamo fatto un sondaggio - ha informato Maroni - dal quale emerge che l'88 per cento dei cittadini lombardi è favorevole al Reddito di autonomia. Questo aumenta ulteriormente la nostra responsabilità, sono soldi pubblici, non dobbiamo tradire la fiducia della nostra gente è certamente non lo faremo".

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