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Venerdì, 28 Settembre 2018 08:03

Il codice di condotta dell'Europa contro le fake news. Sottoscritto da Google e Facebook, ma non da Twitter

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Lo scopo è sconfiggere la disinformazione sul web con l'impegno, tra l'altro, a tagliare le entrate pubblicitarie per alcuni account e siti web che diffondono bufale

 Un codice di condotta è stato sottoscritto da alcune grandi piattaforme digitali per combattere la disinformazione online, compreso la chiusura di conti falsi e la diffusione di informazioni di qualità. Lo ha annunciato la Commissione europea. Lo scorso aprile Bruxelles aveva messo a punto i parametri per l'identificazione delle fake news, gettando le fondamenta per il codice di oggi. 

Il codice di condotta "è una tappa importante nella lotta contro un problema sempre più diffuso e che minaccia la fiducia degli europei nel processo e le istituzioni democratiche", ha detto la commissaria al Digitale Mariya Gabriel. Tra i grandi operatori del settore, finora hanno firmato Facebook, Google e Mozilla, oltre a alcune associazioni di piattaforme e di pubblicitari.

All'appello manca Twitter

Per contro Twitter "finora non ha firmato", ha spiegato una fonte. "E' la prima volta che l'industria si mette d'accordo su un insieme di norme di auto-regolazione per lottare contro la disinformazione in tutto il mondo, su base volontaria", ha aggiunto Gabriel.

I firmatari si sono impegnati, tra le altre cose, a tagliare le entrate pubblicitarie per alcuni account e siti web che diffondono disinformazione, a rendere più trasparente la pubblicità politica e a affrontare la questione degli account falsi e dei bot online. Il codice di condotta prevede anche più poteri per gli utenti per denunciare disinformazione online e di ampliare l'accesso a fonti di informazioni di qualità.

Ora la chiusura dei falsi account

I firmatari hanno anche promesso di dare accesso ai dati delle piattaforma (nel rispetto delle regole sulla privacy) alle comunità di ricerca per monitorare la disinformazione online. Secondo la commissaria Gabriel, le piattaforme si muoveranno per "chiudere gli account falsi" e "privare di risorse i fornitori di disinformazione". La Commissione si aspetta che altre piattaforme e operatori della pubblicità aderiranno in futuro al codice di condotta. (agi)

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