"India e Italia - ha affermato il presidente del Tribunale, Vladimir Glolitsyn, al termine di una udienza che chiude il procedimento cominciato lo scorso 10 agosto ad Amburgo - devono entrambe sospendere tutti i procedimenti giudiziari e astenersi da nuove iniziative che possano aggravare o estendere la disputa o pregiudicare qualsiasi decisione del tribunale arbitrale".
Ma, e qui arriva la delusione per Roma, e' "non appropriato prescrivere misure provvisorie nel rispetto della situazione dei due Marines perche' queste entrerebbero nel merito di un caso" la cui competenza spetta a un tribunale arbitrale. "Italia e India - afferma la sentenza - dovranno presentare al Tribunale "una rapporto di ottemperanza con le misure previste" entro il prossimo 24 settembre. Roma aveva chiesto, in attesa della conclusione dell'iter giudiziario, il rientro in patria di Salvatore Girone, attualmente in India, e la permanenza in Italia di Massimiliano Latorre attualmente in convalescenza a casa dopo il malore accusato in India. L'Italia aveva anche chiesto che l'India interrompesse qualsiasi giurisdizione sul caso. E' dunque una vittoria a meta', come traspare dalla dichiarazione dell'agente del governo italiano ad Amburgo, Francesco Azzarello, impegnato in queste udienze a sostenere le ragioni dell'Italia.
"Il Tribunale - sottolinea Azzarello - ha riconosciuto la piena legittimazione e competenza della Corte arbitrale sulla vicenda. La misura oggi prescritta tutela in parte i diritti italiani sul caso dell'Enrica Lexie. Siamo comunque delusi - prosegue - che il Tribunale non abbia adottato nessuna misura sulla situazione di Latorre e Girone, ritenendo che della questione debba occuparsi la costituenda Corte arbitrale. Per tale ragione, l'Italia sta valutando di rinnovare le richieste relative alla condizione dei Fucilieri davanti alla Corte arbitrale, non appena essa sara' costituita. Siamo certi che l'India attuera' senza ritardo le misure oggi prescritte".
Nessuna posizione ufficiale e' ancora arrivata dall'India, la cui stampa ufficiale titola soprattutto sullo stopo alla giurisdizione di New Delhi, ma su Twitter esplode la rabbia: "Pazzo lunedi': rupia in caduta, crollo dei mercati, incidente ferroviario, adesso battuta d'arresto nel caso dei maro' italiani: di chi e' la colpa?", ha ironizzato il noto giornalista Rajdeep Sardesai. "Come possono impedirci di avviare un procedimento legale contro degli assassini?", chiedono polemicamente altri utente.
Delrio, speravamo in sentenza diversa
"Ovviamente l'Italia sperava diversamente, ha chiesto un'altra cosa. Questa notizia che non si assumeranno misure temporanee non va nella direzione che noi avevamo richiesto: il governo non fa altro che prenderne atto in questo momento, poi si decideranno gli eventuali passi necessari che credo saranno oggetto di discussione tra il presidente del Consiglio e il ministro competente". E' quanto ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, nel corso di una conferenza stampa al Meeting di Comunione e Liberazione. (AGI)