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Mercoledì, 10 Ottobre 2018 05:42

Taranto - Armonie in Bianco e Nero al via con la poesia di Lilly e l’incanto della musica

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Il magnetismo dello sguardo di Nicla Pastore, giornalista di Studio 100, entra nell'etereo mondo della poesia di Lilly De Siati con la sua silloge l'Eterna Essenza 

Il punto di partenza appare - secondo la stessa Pastore - il senso recondito della poesia che, come forma letteraria, si distingue dal romanzo, laddove si potrebbe celiare, ma nella narrazione poetica non è consentito bleffare. 
Umberto Eco, compianto esegeta delle Belle Lettere,  in sua bustina Minerva, intervenne sulla poesia; dove, citando l’opera da lui definita amabile di Maria Luisa Spaziani Montale e la Volpe, rammentava un episodio che egli sosteneva occorrerebbe far studiare nelle scuole.   
Dunque, Spaziani e Montale passano vicino a una fila di sambuchi, fiore che Spaziani aveva sempre amato perché: “a guardarlo con attenzione vi si può scorgere uno stellato notturno con piccolissimi bocci a raggiera, un incanto”. Forse per questo, dice, fra le poesie di Montale che da sempre sapeva a memoria, privilegiava un endecasillabo di straordinario accento “Alte tremano guglie di sambuchi.”
Montale, vedendo Spaziani in estasi davanti ai sambuchi dice “che bel fiore” e poi domanda cosa sia, strappando ovviamente all'amica “un urlo da belva ferita”. Ma come, il poeta aveva fatto del sambuco una splendida immagine poetica eppure non era in grado di riconoscere un sambuco in natura? Montale si era giustificato dicendo: “Sai, la poesia si fa con le parole.” 
La prosa parla di cose, e se un narratore introduce un sambuco nella sua vicenda deve sapere cosa sia e descriverlo come si deve, altrimenti poteva fare a meno di evocarlo. Nella prosa rem tene, verba sequentur, possiedi bene quello di cui vuoi parlare e poi troverai le parole adatte.
La narrazione è descrittiva, analitica, persino talvolta cronachistica. Le citazioni di Eco ci sembrano utili a descrivere la poesia di Lilly e della sua Eterna Essenza che la poetessa descrive come un'evocazione dell'anima. Abbiamo più volte parlato di questa silloge, della presenza delle immagini di dieci artisti pittorici presenti.
Luigi Santo e Daniela Gentile nel salone degli Specchi
L'autrice ieri ha parlato di un aneddoto legato all'edizione del libro e dell'immagine presente in copertina. L'autore è Athos Faccincani, un artista pluripremiato di enorme successo: ha esposto a Londra, Parigi, Vienna, Chicago, Madrid, Los Angeles, New York, Zurigo, Montecarlo… oltre che in Italia.
Le sue opere sono presenti nelle case delle celebrità di Hollywood. L'approccio col pittore e la sua piena e gratuita disponibilità, secondo Lilly, descrive bene la grandezza del genio che si sposa col valore dell'umiltà. La poesia ha dato l'avvio ieri - nel salone degli Specchi a Palazzo di Città - al nutrito programma di «Armonie in Bianco e Nero» rassegna, alla sua IV edizione che da ottobre a dicembre chiude l'anno con vari interventi musicali e culturali che potete sfogliare nell'articolo linkato,
Parte clou della serata è stata la musica con lo spettacolo PITROS DUO - ITALIA (Calabria)  con Luigi Santo, tromba e Daniela Gentile, pianoforte. Ieri abbiamo saputo che l'origine della tromba è legato all'uso religioso e non militare, ma abbiamo anche visto come il dialogo tra strumenti col pianoforte che spesso la fa da padrone, ha messo in evidenza un virtuosismo che ci ha fatto navigare tra Russia e Usa, dalla fredda e marciante musica dell'est alla musica americana che già faceva l'occhiolino al jazz.
Una bella serata che ha un bel target artistico che val la pena seguire nel corso dei prossimi mesi  a corredo della fine dell'anno - l'ultimo spettacolo avrà luogo il 27 dicembre - l'unico botto tra flauto, ottavino e pianoforte che vorremmo sentire. 

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