Parlando con Enrico Lucci, Di Maio ha spiegato che "sostenere le banche non significa prendere i soldi agli italiani", ribandendo che "lo spread sale perché c'è la paura che noi vogliamo uscire dall'euro e dall'Europa". "Ma non è vero - ha rimarcato il vicepremier - non è nel nostro contratto di governo e noi non vogliamo uscire".
Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico ha poi affrontato il capitolo Standard&Poor's, che dopo la bocciatura di Moody's la scorsa settimana, potrebbe annunciare stasera "prospettive negative" sulla tenuta del debito italiano che preludono a un possibile declassamento tra pochi mesi. "Non ho paura del giudizio di Standard&Poor's - ha sottolineato Di Maio -. La Francia è più indebitata di noi, che abbiamo un debito privato quasi inesistente e questo crea stabilità".
Di Maio non ha risparmiato, infine, una stilettata all'ex premier, Matteo Renzi. "Ci vuole poco a essere meglio di Renzi, ma decideranno i cittadini - ha osservato -. Al Circo Massimo c'erano 30mila persone, e se guardate la nostra area bibite, quello era il numero delle persone della Leopolda". (Adnkronos)