Con questa norma si potranno spargere sui terreni agricoli fanghi di depurazione con una quantità di idrocarburi tali che non verrebbero accettati nemmeno in discarica, con gravi conseguenze ambientali e sulla salute dei cittadini.
Una norma che ho definito in Commissione ambiente ed energia contraddittoria, pericolosissima e antiquata. Infatti innalza i limiti per lo spandimento dei fanghi di depurazione in agricoltura degli idrocarburi. Passando da un limite di 50 milligrammi per chilo a 1000 milligrammi per chilo.
Una sorta di contaminazione dei terreni e delle acque di falda. Infatti per i terreni contaminati il limite è di 50 milligrammj per chilo e per le acque di falda il limite è di 350 microgrammi per litro, ovvero 0,35 milligrammi per litro.
Questa norma contraddice totalmente tutte le posizioni a favore dell'ambiente e di una agricoltura sana e biologica e, pertanto - fa sapere l’assessore Pietrantuono -, ci opporremo con fermezza.
Continua, invece, la nostra attività volta ad incrementare le aree protette della Rete Natura 2000. Lavoro ha portato alla designazione di 35 nuove Zone di conservazione speciale e di un Parco regionale. Oggi sono 55 le Zsc, erano 20 nel 2016. La Basilicata conta circa il 20% della superfice regionale protetta da aree e zone facenti parte della Rete Natura 2000.
In Basilicata, è utile ricordarlo ci sono 55 Zsc (Zone speciali di conservazione), 3 Zps (Zone di protezione speciali), 5 Parchi - 2 nazionali e 3 regionali -, 14 Riserve - 8 statali e 6 regionali -. In tali aree i divieti per la salvaguardia dell’eco-sistema sono numerosi e tra questi c’è il divieto di smaltimento di fanghi e rifiuti.
Le ultime due nuove aree protette individuate sono: Lago del Rendina, designata Zsc con DGR n.985 del 26/09/2018; “Gole del Platano” per la quale, insieme ad altre aree, è stato avviato il percorso di riconoscimento.
Un bel risultato conseguito grazie al lavoro degli Uffici e delle comunità locali.
Un lavoro costante per la tutela e la salvaguardia del nostro paesaggio e della nostra biodiversità e per proteggerlo sempre più dallo sfruttamento e dall’inquinamento.
Noi, pertanto, proseguiamo con il lavoro di tutela e salvaguardia della nostra terra. Per tale ragione mi opporrò all’applicazione in Basilicata della norma approvata dal Governo nazionale.
Vogliamo continuare ad essere – conclude Pietrantuono - regione “FANGHIFREE”.