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Mercoledì, 28 Novembre 2018 00:00

Nessun controllo sul mio corpo

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L’autodeterminazione delle donne non si tocca: la prima campagna realizzata da Arcigay in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

arcigay
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Arcigay lancia la campagna “Nessun controllo sul mio corpo. L’autodeterminazione delle donne non si tocca”.

Sei istantanee, sei polaroid, per fotografare la violenza più subdola, quella che limita l’autodeterminazione e la libertà delle donne sul proprio corpo, sul proprio orientamento sesso-affettivo, sulla propria identità di genere e sulle proprie scelte di vita.

La campagna rimette al centro il corpo delle donne: un corpo liberato, non performante e non conforme, che chiede di occupare uno spazio pubblico e politico.

I corpi sono “senza volti” perché la violenza sulle donne lesbiche, bisex, trans*, intersex e sulle donne che decidono di portare una gravidanza per altri/altre così come la violenza che colpisce tutte le altre donne, non guarda in faccia nessuna, calpestando i diritti di tutte.

La violenza di cui  si parla nella campagna non è solo la violenza fisica e psicologica, ma è anche la violenza che nasce da un sistema patriarcale e di oppressione alimentato da stereotipi e pregiudizi, basato sulla cultura dell’odio e del giudizio, rinforzata da una rappresentazione binaria della società. La violenza che si esprime attraverso un linguaggio sessista, non inclusivo, non rispettoso e per questo violento, che ammantandosi di paternalismo e di falsi moralismi, produce marginalizzazione e isolamento.

A questa violenza le donne protagoniste della campagna non si arrendono. In tutte le istantanee – anche in quelle in cui l’immagine è più impattante – il messaggio che emerge è positivo: le donne sono pronte a lottare per difendere il proprio diritto all’autodeterminazione. Come? Fermando la mano che viola, la mano che abusa, la mano che interviene senza consenso. E scegliendo invece di stringere la mano che accoglie, che unisce, che genera amore, che si sceglie.

Infine, le protagoniste della compagna “Nessun controllo sul mio corpo” sono donne che prendono parola in prima persona, rifiutando ogni tentativo di sovra-determinazione da parte di altri/altre. Alle loro parole, fa da cassa di amplificazione la parola di Arcigay. 

 

Le Donne protagoniste della Campagna

Michela, lesbica: «Amo le donne. “Stare” con un uomo non cambierà ciò che sono.»

Lo “stupro correttivo” ai danni delle donne lesbiche è un crimine d’odio.

Faraa, bisex: «Non sono confusa, Non sono una “facile”. Sono bisessuale.»

Il pregiudizio sulla bisessualità alimenta le discriminazioni.

Valeria, trans*: «Non è una vagina a fare di me una donna.»

La violenza di genere colpisce anche le donne transgender.

Federica, intersex: «Ho il diritto dei scegliere il mio destino.»

Medicalizzazione e mutilazione genitale delle persone intersex è una violazione dei diritti umani.

Giorgia, asessuale: «Non c’è niente che non va in me. Per essere felice, non ho bisogno del sesso.»

Isolamento e marginalizzazione sono forme di violenza.

Jackie, gestante per altri/altre: «Essere madre è una libera scelta. Ma anche non esserlo, lo è.»

L’espressione “utero in affitto” è violenza che si annida nel linguaggio.

#nessuncontrollosulmiocorpo

#autodeterminazione

#25novembre

#noallaviolenzasulledonne

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