L’Amministrazione Lopomo non può più astenersi dal giudizio sulla realizzazione dei lavori in corso sulle grotte del Vallone.
Senza mezzi termini la denuncia di Anna Sgobbio del movimento politico “Il futuro è di tutti” di Crispiano, che continua:
“Quello che succede a Crispiano adesso, non può essere sempre e solo attribuito a “quelli che c’erano prima”.
Qualche settimana fa per esempio sulle grotte, nel cosiddetto Parco del Vallone, hanno piantumato, insieme ad altre specie di alberi, anche dei pini. Chiedete a una persona di esperienza quale albero non pianterebbe mai nel suo giardino; sicuramente risponderebbe: il pino. Perché il pino, oltre a non essere un albero autoctono, notoriamente può determinare problemi di stabilità del terreno.
E allora quei pini potrebbero nel futuro arrecare danni alle aree in fase di realizzazione, lì nello spiazzo ricavato sulle grotte, con la possibilità, persino, di danneggiamento dei fabbricati.
Poi, da un lato si piantano i pini sulle grotte, dall’altro, colpo di scena: con un avviso a firma del Responsabile comunale dell’Area Tecnica,si comunica che è intendimento dell’Amministrazione rimuovere i pini di via Pirandello perché lì hanno già provocato il sollevamento della carreggiata; e si chiede poi alle ditte interessate di rimuovere i pini in altre zone del paese, portandosi in cambio il legname recuperato. I lavori di rimozione sono attualmente in corso (vedi foto)
Dunque si tolgono i pini dappertutto, appena dopo aver finito di piantarli sulle grotte, cioè giusto su un sito delicato, tanto che l’Autorità di Bacino ne ha di fatto inibito l’ingresso perché è zona a grave rischio idrogeologico (vedere il parere dell’Autorità di bacino che pubblichiamo).
Immaginate cosa potrebbe accadere nei prossimi 10 - 20 anni laddove le radici dovessero insediarsi nelle possibili fessurazioni del tenero banco tufaceo delle nostre grotte…
Ma è stata valutata opportunamente la stabilità del versante e del fondo di posa di questi alberi? E se quei pini dovessero danneggiare anche le abitazioni circostanti, chi pagherà?
Considerato che era prevista da capitolato la piantumazione di altre specie di alberi, perché non si è data indicazione alla direzione lavori di sostituirli?
Ebbene, di tutto ciò qualcuno dovrà rispondere in prima persona.
Comunque tutto il progetto è decisamente fuori luogo e chi lo ha concepito, se mirava a valorizzare il sito, ha preso una cantonata perché forte è il rischio di arrecare danni alla zona cambiandone l’originaria immagine. E a fronte della spesa sostenuta il suo utilizzo è già fortemente ridimensionato. Infatti, a seguito del divieto posto dall’Autorità di Bacino a utilizzare le grotte, possiamo dire addio per sempre al presepe vivente, “il più grande del sud” e “candidato a patrimonio dell’Unesco”, a detta di un ex sindaco.
Ma è stata valutata opportunamente la stabilità del versante e del fondo di posa di questi alberi? E se quei pini dovessero danneggiare anche le abitazioni circostanti, chi pagherà?
Considerato che era prevista da capitolato la piantumazione di altre specie di alberi, perché non si è data indicazione alla direzione lavori di sostituirli?
Ebbene, di tutto ciò qualcuno dovrà rispondere in prima persona.
Comunque tutto il progetto è decisamente fuori luogo e chi lo ha concepito, se mirava a valorizzare il sito, ha preso una cantonata perché forte è il rischio di arrecare danni alla zona cambiandone l’originaria immagine. E a fronte della spesa sostenuta il suo utilizzo è già fortemente ridimensionato. Infatti, a seguito del divieto posto dall’Autorità di Bacino a utilizzare le grotte, possiamo dire addio per sempre al presepe vivente, “il più grande del sud” e “candidato a patrimonio dell’Unesco”, a detta di un ex sindaco.
Noi abbiamo mandato in Regione alcuni rilievi puntuali sull’intero progetto. E l’attuale Amministrazione che ha fatto? Ha inviato in Regione un documento con le controdeduzione che, tra l’altro, non rispondono completamente a tante perplessità che avevamo sollevato.
Questo, dal punto di vista politico, significa che l’Amministrazione Lopomo ha di fatto sposato in toto le scelte dei progettisti. Compresa quella dei camminamenti che, a quanto sembra di capire da questo loro documento, servirebbero solo “a una migliore stabilità per gli addetti alla manutenzione”. Cioè hanno deturpato il paesaggio con quelle orribili chianche solo per farci passare da sopra chi dovrà manutenere il sito.
Quella dei pini allora, è solo l’ultima superficialità con cui si sta trattando un luogo che per i crispianesi veraci ha una fortissimo valore storico e identitario… nonostante il parere della Soprintendenza.”