L’appuntamento rientra nel calendario degli eventi di Lecce Capitale Italiana della Cultura e in quello di Lecc’è, rassegna estiva organizzata dall’Assessorato al Turismo e allo Spettacolo del Comune, guidato daLuigi Coclite.
«Siamo nati e cresciuti– spiegaFabrizio Saccomanno-nelle stesse viediun paese del Salento. Negli anni abbiamo cercato di raccontare e fare testimonianza del mondo che ci circondava. Io con il mio corpo teatrale, Mino imbracciando una chitarra. Inconsapevoli stavamo dipingendo con colori accessi il nostro sud, quello che ognuno si porta nel cuore, quel poco che ne resta. Forse era inevitabile che i canti di Mino ed i miei cunti dovessero incontrarsi. Questo incontro lo abbiamo chiamato "trapule". Attraverso la musica il canto la parola, raccontiamo di un sud di cielo e terra, di uomini e donne memorabili loro malgrado, con ironia e disincanto, non senza uno sguardo sarcastico sulle miserie della nostra contemporaneità».
Continua, quindi, l’iniziativa voluta dall’Amministrazione comunale per portare il teatro fuori dai luoghi generalmente deputati al teatro. Il Parco Rudiae è l’ultimo di questi esempi. Tuttora oggetto di scavi archeologici per portare alla luce l’intero ovale dell’anfiteatro, databile fra il I e il II secolo avanti Cristo, dai lavori già eseguiti sono emersi importanti reperti, presto in esposizione al Must.
La serata del 27 agosto sarà l’occasione per molti leccesi di scoprire, letteralmente, questo luogo che custodisce i resti dell’antica città messapica, antenata di Lecce e patria di Quinto Ennio.