ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Domenica, 30 Dicembre 2018 11:10

Manovra: il governo incassa la fiducia con 327 sì, mentre Berlusconi va in piazza con i gilet azzurri

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Il governo incassa anche la terza ed ultima fiducia posta sulla manovra. I voti favorevoli sono 327, i contrari 228 e 1 solo astenuto. Ora l'Aula di Montecitorio procederá con l'esame degli ulteriori articoli della legge di Bilancio e quindi degli oltre 200 ordini del giorno, fino a mezzanotte.

Il voto definitivo si svolgerá oggi domenica. 

 

Contro la manovra Forza Italia lancia i gilet azzurri

Berlusconi chiama alla carica. Il suo partito scenderà in piazza a partire da gennaio per protestare contro la legge di bilancio

 

Anche in Italia, come succede in Francia ormai da mesi, scenderanno in piazza i gilet. Ma non gialli, bensì azzurri, quelli di Forza Italia, che occuperanno le piazze italiane a partire da gennaio per protestare contro il governo e le misure contenute nella manovra.
Incassato giá il primo battesimo, con la protesta messa in atto in Aula della Camera prima del voto di fiducia e replicata poi all'esterno, davanti Montecitorio, i gilet azzurri si apprestano a una grande mobilitazione, chiamati alla 'carica' direttamente da Silvio Berlusconi.

Nel tardo pomeriggio, mentre in Aula proseguono le dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo sulla manovra, tutti i deputati di Forza Italia indossano all'improvviso delle pettorine azzurre con su scritti alcuni slogan: da "Giù le mani dalle pensioni" a "Basta tasse" fino a "Giù le mani dal no profit". Subito richiamati all'ordine dal presidente Roberto Fico, costretto a sospendere la seduta per 5 minuti, i deputati FI hanno quindi lasciato l'emiciclo per inscenare una sorta di sit in in Transatlantico, al grido di "Pensionati all'attacco". Infine i parlamentari, indossando sempre i gilet azzurri, si sono diretti all'esterno, per bissare il sit in davanti l'ingresso principale di Montecitorio.

Negli stessi minuti, viene diffusa una lunga dichiarazione del leader Silvio Berlusconi nella quale, attaccando pesantemente il governo e la manovra, annuncia: "I gilet azzurri indossati dai nostri parlamentari sono il simbolo di un'Italia che non vuole distruggere, ma ricominciare a costruire: un'Italia che dice basta tasse, giù le mani dalle pensioni, giù le mani dal volontariato, giù le mani dall'Italia che lavora e che produce! Gli stessi gilet azzurri a gennaio saranno nelle piazze di tutte le cittá italiane per continuare la mobilitazione contro il governo giallo-verde a fianco dell'altra Italia seria e lavoratrice che ancora una volta viene ingiustamente penalizzata".

"L'opposizione in Parlamento non basta più"

"I gilet azzurri che abbiamo indossato oggi nell'Aula di Montecitorio simboleggiano l'avvio della mobilitazione di Forza Italia contro questo governo e le sue politiche", spiegano poi i deputati di FI. "Non basta più fare opposizione costruttiva nelle Aule del Parlamento, ridotte da questa maggioranza e questo governo a meri luoghi di bivacco, è giunto il momento di scendere in piazza e rivendicare con orgoglio i valori del centrodestra. Dei quali oramai siamo gli unici depositari e difensori. Chi vota una manovra che aumenta le tasse, non taglia il costo del lavoro, penalizza il volontariato, danneggia i pensionati e dimentica il Sud non può dirsi di centrodestra. Il vero centrodestra siamo noi, è Forza Italia", concludono.

Il Gruppo @forza_italia @Montecitorio dice NO alla fiducia a questo governo. Dice NO a questa manovra che aumenta le tasse e penalizza giovani e imprese.#manovracontro #giletazzurri@msgelmini pic.twitter.com/TYoBeBDSDO

— Gruppo FI Camera (@GruppoFICamera) 29 dicembre 2018

Durissime le parole di Berlusconi contro il governo e la maggioranza giallo-verde: "Nessuno deve sottovalutare la gravitá assoluta di quello che sta succedendo alla Camera in questi giorni, nel metodo e nel merito". Quanto al metodo, "si stanno obbligando le Camere a votare - senza quasi averla letta - una manovra scritta sotto dettatura proprio di quei burocrati di Bruxelles che si diceva di voler sfidare e sconfiggere. Per fortuna è prevalso il buon senso e si è evitata una sanzione europea, ma il prezzo per ottenere questo è stato una legge di bilancio che gli italiani pagheranno molto cara".

Sul fronte del merito della manovra, per l'ex premier "innanzitutto aumenta le tasse, contraddicendo clamorosamente non soltanto gli impegni elettorali del centro-destra, ma l'esigenza di far ripartire il paese. Poi, "il secondo aspetto molto grave è l'attacco alle pensioni - continua il presidente di FI - cioè ai diritti acquisiti di milioni e milioni di italiani che li hanno ottenuti con il lavoro e la fatica e che ora si vedono decurtare quello che spetta loro in base ai contributi versati. Infine, "la terza grave questione è l'attacco al no profit, cioè alla parte migliore dell'Italia, alle tante realtá generose e meritevoli che operano nel sociale a fianco del più deboli, perché nessuno rimanga indietro, per salvare e difendere la dignitá delle persone", conclude l'ex premier. (agi serenella ronda)

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