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Martedì, 12 Febbraio 2019 07:59

Dove andrà il Pd dopo aver "perso con onore" in Abruzzo?

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La performance di Legnini dimostra che con un candidato credibile il centrosinistra ha ancora qualche chance. Il problema è che ora in Basilicata schiera tre nomi diversi

 Il Partito democratico esce dalle elezioni abruzzesi sconfitto, ma con la consapevolezza che un candidato forte e credibile può fare la differenza, molto più di schemi di alleanze interne ed esterne. Liberi e Uguali e Sinistra Italiana sono alleati necessari, ma non sufficienti, viene osservato in ambienti parlamentari. Il candidato alla segreteria dem Nicola Zingaretti richiama all'unità del centro sinistra per ripartire, ma lo schema che ha in mente va molto al di là della sommatoria di partiti e contempla un 'campo largo' di forze politiche e civismo.

Allargare il campo. Ma come?

Un modello sperimentato in Abruzzo e che ha portato la coalizione al 31 per cento. Manna dal cielo in un momento in cui il partito maggioritario all'interno della coalizione si ferma all'11,13%. "Divisi non è una soluzione", scandisce Nicola Zingaretti a chi gli chiede un parere sui tre candidati di centro sinistra in Basilicata.

Una linea facilmente applicabile anche a livello nazionale: "La strada ancora lunga ovviamente, ma è la strada giusta, cioè radicare socialmente e culturalmente e con una proposta di governo di nuovo le nostre forze, allargare e costruire un nuovo centrosinistra che con maggiore empatia rispetto al Paese si riproponga come un'alternativa".

Anche i renziani che sostengono la mozione Martina si dicono convinti che occorra allargare il campo, ma per l'area che fa riferimento all'ex premier l'abbraccio con la sinistra estrema non porta alcun vantaggio: "I numeri sono quelli che vediamo: bene le civiche, molto bene il candidato, ma i partiti di 'sinistra sinistra' portano bassissime percentuali".

Maurizio Martina, candidato alla guida del Pd, dice chiaramente che "un nuovo centrosinistra aperto al civismo è la strada da percorrere per tornare a vincere". Di "unità delle forze del centrosinistra e la sua apertura ai soggetti che agiscono sui territori" parla anche Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera. Francesco Boccia si spinge oltre, fino a prefigurare una futuribile alleanza con il M5s: "Dobbiamo ricostruire un centrosinistra largo, quello che Renzi ha distrutto. Dobbiamo cercare di farlo tornare il primo partito italiano e poi allearci con tutti quelli che non stanno con Salvini, quindi anche il M5s, ma questo è un futuro lontano. Dall'Abruzzo abbiamo un segnale molto chiaro e chi non vuole che il Paese vada a destra deve sostenere Zingaretti alle primarie del Pd e poi votare Pd a partire dalle Europee".

In Basilicata si troverà un candidato unitario?

Ma mentre si analizza la 'sconfitta con onore' in Abruzzo, si guarda già alla prossima prova: quella in Basilicata dove, al contrario di quanto è accaduto con il voto di ieri, il centrosinistra si presenta quanto mai diviso, tanto da schierare tre diversi candidati: Marcello Pittella, su cui si è espresso positivamente Maurizio Martina; Carmen Lasorella, che ha 'bruciato' gli altri candidati presentandosi con la lista Lucani Insieme; Piero Lacorazza, candidato sostenuto dalla mozione Zingaretti.

A loro Zingaretti lancia un appello perché si trovi il modo di schierare un candidato unitario: "Mi permetto di fare un appello a tutti i protagonisti della vicenda della Basilicata e mi permetto di dire: fermatevi e riflettete. Andare con due, forse tre diversi candidati è un errore politico. Mi permetto di suggerire una riflessione: facciano tutti un passo indietro e si lavori innanzitutto con un obiettivo, quello di arrivare a una candidatura unitaria che dia un segnale al nostro popolo e al nostro elettorato per essere credibili".

Appello che trova subito una sponda nel candidato d'area, Piero Lacorazza: "Accolgo l'appello di Nicola Zingaretti che ha chiesto un passo indietro per unire il centrosinistra". Lo scrive il candidato alla presidenza della Basilicata Piero Lacorazza, su Facebook. "Spero che tale posizione sia assunta anche da Maurizio Martina e Roberto Giachetti. Confermo ciò che avevo detto nella conferenza stampa in cui mi sono candidato alla presidenza della Regione: disponibile ad un passo indietro se analoga scelta sarà fatta da Marcello Pittella e Carmen Lasorella". (agi molinari) 

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