Nessuna crisi di governo sulla Tav. Il premier Giuseppe Conte esclude che la situazione possa precipitare visto lo stallo sull'Alta velocità Torino-Lione e le posizioni che restano molto distanti tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Ma Silvio Berlusconi intravede uno spiraglio e ne approfitta subito: "Pronti a sostenere un governo guidato da Salvini", afferma. Quanto ai voti, nessun problema: "Molti nel Movimento 5 stelle sarebbero disponibili", sostiene il leader di Forza Italia.
Scenario che Conte non prende nemmeno in considerazione, sebbene in serata il quadro cambi a causa del duro botta e risposta tra Salvini (che ha evocato apertamente la possibilità di staccare la spina) e Di Maio (che ha definito tali dichiarazioni un "comportamento irresponsabile"). Il premier si presenta in sala stampa di palazzo Chigi senza lasciar trasparire alcuna incertezza: "Continuo a pensare che non ci siano rischi per il governo anche perché il clima del confronto era sereno e franco", ha garantito pur non nascondendo le difficoltà sulla Tav, ma allo stesso tempo assicurando che tra Di Maio e Salvini non vi è stato alcuno scontro nel vertice notturno di mercoledì.
"Io assumo come grande senso di responsabilità il fatto che ci si confronti. Escludo assolutamente che possa nascere da questo confronto una crisi di governo", ha aggiunto il premier. Parole pronunciate prima che Salvini, dallo studio di Del Debbio, rompesse il tabù e evocasse lui stesso un simile scenario, un comportamento definito "irresponsabile" da Di Maio.
E per Berlusconi un'alternativa al governo Conte c'è: "Un governo di centrodestra. Siamo pronti a sostenere Salvini premier". Soluzione che incasserebbe anche i voti di diversi pentastellati: "Mi risulta che siano molti in Parlamento, anche fra i Cinque stelle, ad essere disponibili, per convenienza, per calcolo o per senso di responsabilità, a sostenere un nuovo governo senza passare per nuove elezioni". Malgrado la constatazione delle tensioni sulla Tav, riferiscono fonti leghiste, Salvini non vuole però andare allo scontro con il M5s. Ed esclude, in chiaro e in privato - viene sottolineato -, di rispondere alle 'sirene' di Berlusconi.
Il Pd è scettico sulla rottura, FdI non si espone
Il neo segretario del Pd, Nicola Zingaretti, al contrario, non vede una crisi di governo all'orizzonte, ma solo perché c'è la "paura dell'esecutivo di dover certificare un fallimento", la "maggioranza sta insieme solo sulla gestione del potere". Per il leader dem "il governo italiano è diviso su tutto. Il contratto di governo è carta straccia ed è fallito. L'unica cosa che non porta a una crisi è la paura di certificare questo fallimento". Insomma, ha aggiunto Zingaretti, "abbiamo Consigli dei ministri che si convocano e sconvocano per dubbi amletici sulla Tav, perché non vogliono affrontare il nodo. Il governo è nel tunnel della sua crisi, stiamo assistendo a qualcosa di molto grave, una maggioranza che si tiene insieme solo sulla gestione del potere".
Giorgia Meloni mette le mani avanti: "Non sono veggente e non faccio previsioni", ma osserva: "Penso che il governo che abbiamo visto nelle ultime settimane avrà oggettivamente delle difficoltà ad andare avanti perché ormai discutono su qualsiasi cosa. Quando si è così in impasse il governo rischia di non dare risposte", aggiunge la leader di FdI.
Salvini dice di non voler far cadere il governo, ma i bandi Tav devono partire
Matteo Salvini ha respinto l'accusa di essere un "irresponsabile" rivoltagli da Luigi Di Maio ma ha ribadito che sulla Tav non mollerà e assicurato che il governo deve andare avanti. "Io irresponsabile?", si è chisto il vicepremier leghista intervenendo a Rtl 102,3, "no, sono coerente e poi Luigi parlava ai suoi. Comunque non mi scandalizzo, ho sempre lavorato per riavvicinare le posizioni, devono partire i bandi per la Tav, a me interessa quello". Salvini ha negato che si possa arrivare a una crisi sulla Tav: "Sono contento di quello che il governo ha fatto in questi nove mesi, Il governo andrà avanti: c'è la riforma della scuola, della giustizia, l'autonomia, l'abbassamento delle tasse per i dipendenti, delle accise".
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L'Alta velocità, ha poi sottolineato Salvini, "la vuole la maggior parte degli italiani. Dobbiamo essere collegati con la Francia e con il resto dell'Europa". "Abbiamo speso dei soldi degli italiani per scavare un pezzo di tunnel - ha continuato - e rimarrò convinto finché campo che i soldi che ci rimangono è meglio usarli per finire il tunnel piuttosto che spenderli per riempire il buco che è stato fatto".
La Tav va fatta: i bandi siano autorizzati e c'è tutto il tempo per discutere e approfondire ha detto il presidente della Commissione intergovernativa italo-francese della Torino-Lione Louis Besson, secondo cui l'analisi costi benefici fatta dai consulenti del Mit non è attendibile: "Non credo - ha detto a Radio anch'io - che questi studi siano attendibili al 100% perché altri dicevano esattamente il contrario: lo studio considera come costo il fatto che ci sarebbe stato meno traffico sulla rotta, è un controsenso; Italia e Francia sono firmatarie di un impegno sulla rotta ferroviaria e va calcolato come beneficio e non come costo. C'è un grande vizio nello studio". Secondo Besson, "un'apertura a una discussione deve avere luogo il prima possibile ma tenendo conto di disposizioni fondamentali: la Tav bisogna farla assolutamente, con entusiasmo perché è una risposta per il futuro di Italia e Francia in Europa".
La Tav è fondamentale e senza dubbio i bandi devono partire, ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a 'Radio anch'io'. "Ritengo che questa opera sia fondamentale per lo sviluppo della mia regione e di tutto il territorio: è una delle opere attraverso cui si può riprendere uno sviluppo importante. Quindi credo non non ci si possa e non ci si debba fermare". "I bandi devono partire - ha sottolineato - perché comunque c'è sempre la possibilità, male che vada, di ritirarli: devono partire, non ci sono dubbi".
Quanto all'analisi costi benefici, Fontana ha fatto notare che queste "sono valutazioni assolutamente poco sostenibili" ed ha citato l'esempio della Milano-Napoli e dell'autostrada Brescia-Milano che era sembrata un flop ed ora considerata un grande successo. "Non possono essere considerate oggettivamente delle prove - ha aggiunto - sono previsioni piu' o meno credibili". Infine, quanto al governo, Fontana ha osservato che "si scontrano due modi di vedere il futuro, due modi di sviluppare la nostra società: se queste diverse concezioni si riescono a sintetizzare va bene altrimenti bisogna fare qualche valutazione".