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Lunedì, 25 Marzo 2019 16:09

La Via Francigena Gianni Liviano «La storia non si cambia, la storia non può essere cambiata.»

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In verità l'assessorato all’Industria culturale e turistica della Regione Puglia ci aveva provato a cambiare la storia con la delibera di giunta del 14 febbraio 2017 con la quale era stato approvato un Protocollo d'intesa tra Regione Puglia e l'Associazione europea per le vie Francigene nel quale Taranto e il suo territorio venivano estromessi dal cammino delle vie Francigene del Sud.

Questa decisione bizzarra e singolare fu presa dall'Assessorato ignorando non solo la storia ma anche la volontà del Consiglio Regionale che, all'unanimità, aveva approvato, qualche mese prima, in data 25 ottobre 2016, una mia mozione in cui si impegnava la giunta regionale ad inserire Taranto nel percorso delle vie Francigene. Eppure lo stesso prof. Tedeschi, presidente dell'Associazione europea per le vie Francigene, ospite a Taranto, insieme al dott. Patruno, di convegni organizzati dal sottoscritto, aveva sostenuto che ci fossero tutti i presupposti storici per inserire Taranto nei cammini salvo cambiare idea, successivamente, nel rispondere ad un preciso quesito dall’assessore Capone, da me interrogata sulla vicenda il 25 gennaio dello scorso anno, con la quale escludeva che il territorio tarantino potesse essere ricompreso negli Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa.

La storia non si cambia e la volontà, peraltro unanime, del Consiglio, non può essere sovvertita, e nonostante numerose mie richieste, tra cui un' interrogazione del gennaio 2018, sembrava che l'Assessorato si fosse ancorato su una posizione avversa alla città di Taranto, alla verità storica e alla volontà unanime del Consiglio. Oggi, invece, apprendiamo con piacere dalla voce del dott. Patruno che per la città di Taranto l’assessorato all’Industria culturale e turistica sta predisponendo, nell’ambito di una delibera che conferma la procedura in atto, un percorso parallelo affinché il capoluogo ionico venga ricompreso nel percorso previsto nell’ambito degli “Itinerari Culturali del Consiglio d’Europa”, nella fattispecie delle vie Francigene”.

Così Gianni Liviano nel commentare l’esito dell’audizione, tenutasi lunedì mattina in IV Commissione, dell’assessore Loredana Capone rappresentata dal direttore del dipartimento Cultura e Turismo, Aldo Patruno, in merito all’esclusione della città di Taranto dagli itinerari delle vie Francigene.

“Una decisione, quella che l’assessorato ha assunto, - aggiunge il consigliere regionale tarantino del Gruppo Misto - che ristabilisce quanto, in precedenza, era stato sovvertito proprio dalla delibera di giunta del 14 febbraio del 2017 che, ripeto, non teneva conto della diversa volontà espressa dal Consiglio Regionale all’atto dell’approvazione di una mozione a mia firma”.

Proprio con la mozione presentata dal consigliere Liviano il 25 ottobre del 2016, e approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, fu messo in piedi un complesso meccanismo che, in base a riferimenti storici, faceva ricadere anche il territorio jonico nelle vie Francigene. “In quell’occasione il Consiglio regionale - spiega Liviano che, pur impossibilitato a partecipare ai lavori della commissione, ha fatto pervenire al presidente Pentassuglia una memoria dei fatti succedutisi dal 2016 ad oggi - all’unanimità impegnò la giunta regionale a rivedere il proprio provvedimento inserendo Taranto nel percorso delle vie Francigene. In prima battuta, infatti, l’area jonica era stata esclusa mentre era stata inserita, sempre con provvedimento approvato dal Consiglio regionale, la provincia di Lecce fino a Santa Maria di Leuca- Oggi, - conclude Liviano - quanto assicurato dal dott. Patruno sembra reindirizzare tutta la vicenda sui binari giusti. Ovviamente, quanto accaduto nel passato, con l’immotivata, a mio avviso, esclusione di Taranto dalle vie Francigene, ci rende ancor di più vigili sull’intera vicenda”.



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