"E' incredibile - spiega l'autrice - che a distanza di così tanti anni dall'uscita, dodici per la precisione, Adesso Tienimi continui a parlare ai lettori con le sue lacerazioni, e con una Taranto che, pur avendo preso coscienza delle sue ferite e di ciò che è l'ILVA, di ciò che ogni giorno è costretta a subire, è prigioniera di una politica servile, se non bugiarda e incompetente".
La scrittrice tarantina sarà poi protagonista sabato pomeriggio con il suo saggio "Bellissime" - pubblicato da Fandango nel 2017, e protagonista di un docufilm prodotto da Fandango e TIMVISION in uscita il prossimo autunno, nonché vincitore del Premio Croce e del Premio Enea - del festival "Donne! Ribelli, resilienti, libere" a Castellana Grotte, e domenica sarà insieme a Carmine Gazzanni ad Alberobello per presentare il suo ultimo saggio inchiesta, già al centro di un acceso dibattito e ispiratore di due DDL, "Nella Setta" (Fandango, 2018).
Adesso Tienimi
Amare, e nell’amore morire. È questa la storia di Martina, che ha diciassette anni, che vive a Taranto, che conosce l’abuso e la dipendenza, che trova nell’ossessione una zattera per una momentanea, disperata, felicità. Intorno a lei un Sud perbenista e ipocrita. Dentro di lei la violenza assoluta come si conosce solo nella giovinezza. La sua storia, malinconica e aspra, la racconta direttamente lei. Per come l’ha vissuta. Per come l’ha uccisa.
Hanno scritto di "Adesso Tienimi"
Una voce convincente e precisa fin dall’attacco.
– Michele De Mieri su «il Venerdì»
Un romanzo maturo, dalle tinte cupe, senza concessioni al giovanilismo.
– Paolo Di Paolo su «l’Unità»
Un romanzo d’esordio che è un colpo al cuore.
– Antonella Lattanzi su «Stilos»
Non capita spesso di provare emozioni del genere leggendo romanzi italiani. Un esordio che non dimenticheremo.
– Irene Merli su «Tribe»
L’enfant prodige della nuova narrativa italiana.
– Gian Paolo Serino su «D di Repubblica»
Con la semplicità inequivocabile dei grandi talenti Flavia Piccinni riesce per tutto il romanzo a serrare in un’unica morsa il mondo di fuori e quello di dentro per creare un grande romanzo.
– Michele Trecca su «La Gazzetta del Mezzogiorno»