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Giovedì, 03 Settembre 2015 06:37

Taranto - Sul lungomare: "Il nemico del popolo" di Ibsen" dramma quanto mai attuale

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Una iniziativa culturale promossa da Arpa Puglia e dal suo presidente Giorgio Assennato che si sta svolgendo tra Taranto, Brindisi e Bari.

 

Qui da noi martedì 2 settembre in uno scenario straordinario per efficacia e realtà è stata rappresentata una tragedia, attuale e datata, se si pensa a quando fu scritta da Henrik Ibsen nel 1882 ed alla quale si è ispirata: “Nemico del popolo”.

Una rivisitazione in chiave Ilva di Archivio zeta una compagnia teatrale che nasce nel 1999 dall'iniziativa di Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti, allievi di Luca Ronconi e di Marisa Fabbri. La compagnia tocca la grande questione nel rapporto tra “Etica e Ambiente” in rappresentazioni autofinanziate.

E’ la grande fabbrica di Taranto, con le sue alte ciminiere sullo sfondo il palcoscenico. La banchina del lungomare del mar Piccolo in via Garibaldi, una barca di pescatori nelle vicinanze, uno di loro che vernicia la sua barca, una straordinaria luna piena, il palcoscenico.

Proprio lì nel cuore ferito a morte dei tarantini, il luogo più inquinato del nostro territorio, c’è il mare che lo ha storicamente caratterizzato. Un cane chiamato “raffo” (adottato dal quartiere delle palazzine della discesa Vasto ed abituato a bere la birra cittadina) è l’unica comparsa del luogo presente sulla scena, accucciato tra i quattro personaggi che interpretano il dramma. In esso è rappresentato il conflitto di interessi in un territorio inquinato dalle industrie pesanti a quei tempi presenti nei pressi di uno stabilimento termale fonte primaria dell’economia cittadina.

Un sindaco di una democrazia formale, basata sull’uso di maggioranze manipolate per il profitto economico. Non è un caso che nelle prime uscite di 130 anni fa furono i gruppi anarchici a comprenderne ed amplificare quel messaggio. E’il coraggio di una dottoressa che scopre, dalla sua indagine, la presenza di inquinanti ma diviene, con la sua voglia di cambiare lo stato delle cose, il vero “Nemico del popolo”. C’era (c’è) bisogno di un radicale cambiamento della realtà ma per cambiare la realtà certificata da indagini scentifiche si contrappone il lavoro alla salute, il progresso contro ogni laccio derivante da visioni ambientaliste considerate retrogradi, e la possibilità di isolare ogni voce che dissente dalle manipolazioni del potere.

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