Questo importante accadimento purtroppo sta passando in sordina, sono le nostre stesse “radici” che ci danno sostentamento ed ossigeno che stiamo negando (da qui il titolo). Cosa comporta nell’immediato la scomparsa della foresta?
In primis l’estinzione di flora e fauna endemici. I grandi primati, gli oranghi(Pongo) e le nasica(Nasalis larvatus) sono i primi ad esserne colpiti. I Dayak, conosciuti in occidente come tagliatori di teste, che in realtà da sempre sono stati deputati al compito di proteggere la foresta, si stanno sempre più omologando alla globalizzazione ed arrendendo alla furia cieca delle multinazionali ed in finale irrimediabilmente alla perdita della foresta.
Scopo di questo libro è in primis aiutare il Tanjung Puting National Park, che per volere di Birutè Galdikas la famosa primatologa, protegge gli oranghi dall’estinzione, una parte del ricavato del libro, quello destinato alla fotografa, sarà donato alla Orangutan Foundation. Inoltre, ambizione ben più ardua, Laura Frasca vorrebbe sensibilizzare sul tema della deforestazione il pubblico.
Il progetto che ha l’ambizione di far parte di un’idea iniziale più ardua legata al racconto delle foreste (seguendo le tracce de“I tre angeli di Leakey”: Birutè Galdikas, Jane Goodall e Dian Fossey), è stato concepito negli ultimi tre anni progettato ed organizzato per un anno e mezzo dall’Italia e realizzato in maniera mirata in un viaggio di circa 16 giorni nel Kalimantan indonesiano. Il libro è a tiratura limitata in 500 esemplari autografati in copertina dall’autrice. Realizzato in 7 mesi circa, pubblicato a gennaio del 2019 in lingua Inglese. Il racconto fotografico, che è accompagnato da tre articoli di Emanuela Corazzi, Cristian Arnoldi e Mauro Orletti, si sviluppa in 190 pagine.
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