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Domenica, 05 Maggio 2019 04:55

Manduria e il caso Stano a Italia Si, l’attacco di Rita Dalla Chiesa e Platinette

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Brutta pagina televisiva, quella di ieri pomeriggio nel contenitore Italia Si, condotto dal giornalista Marco Lioni sul caso del malcapitato Antonio Stano preda di una baby gang

 

Stavolta, nel flusso inarrestabile di storie e volti, il paese che sfila di fronte a se stesso è finito Manduria, attraverso la testimonianza di un amico di Antonio Stano. Certo dal momento in cui la vicenda manduriana è passata nel tourbillon dei media di tutt’Italia, diventando persino virale, con l’esilarante accusa di essere paese omertoso, è stato davvero coraggioso, se non proprio audace l’amico di Stano a salire sul podio della trasmissione di Rai1.

Nel link che indichiamo ciascuno può rivedere la puntata e farsene una ragione (al minuto 1.13.55)

A noi compete, da tarantini soprattutto, cercare di capire il senso delle cose. Tutti noi, presi dalla rabbia, nel leggere un fatto sì efferato, abbiamo dato subito ragione a Salvini e al carcere immediato per i minori – cosa peraltro acclarata dalla decisione del giudice – ma un minuto dopo siamo stati d’accordo con Grammellini, il quale narrando il dramma di Antonio ha raccomandato di non ragionare subito con la pancia chiedendo eccessivo rigore, le leggi già ci sono e vanno applicate, ma soprattutto di ragionare sugli aspetti etici della vicenda, il degrado sociale, la povertà educativa e la crisi di umanità che c’è intorno a noi.

Due appunti a Rita dalla Chiesa, che pur stimiamo. Non si può, attaccando lo sfortunato ‘amico’ di Stano, attaccare il paese di Manduria, dicendo che essendo un piccolo centro tutti sapevano e non hanno fatto nulla.

Ora questa affermazione non può essere accettata per niente. Rita, lei sai come sono diventati i nostri paesi dell’entroterra? Non lo sa che anche in queste realtà strapaesane vive un borgo di periferia, fatto di case popolari omologato alle periferie di Milano, Roma e Torino?

Dove un amico, non un amico del cuore che si frequenta ogni giorno nella realtà o nel virtuale, può sparire dai nostri contatti per mesi o anni e cosa centra poi attaccare un intero paese e non solo come dovrebbe essere, una via o meglio vicini di casa, con l’accusa di avere un comportamento omertoso o comunque di indifferenza? Una generalizzazione che non ci piace e concordiamo con il commissario prefettizio, che gestisce il Comune tarantino, di aver minacciato querela contro chi diffama il paese. Addirittura sorgono gruppi che vogliono boicottare l’acquisto del primitivo. Poi dire “i video che giravano e tutti sapevano” è davvero un stravolgimento della verità, perché occorre sapere che una chat privata di un gruppo di Whatsapp è nota esclusivamente ai membri di quella chat. Poi ci sono effimeri passaggi su Istagram di 'storie' che durano 24 ore. 

L’altro appunto a Rita della Chiesa riguarda la risposta all’affermazione del manduriano sul podio il quale, ricordando la bontà di Spano, che subiva da anni questa aggressione, pur essendo in realtà portato ad aiutare l’infanzia con elargizioni, proponeva la giusta punizione per i ragazzini. ma ricordando il loro status sociale. La Dalla Chiesa afferma che non si può puntare alla rieducazione chi nel corso degli anni è cresciuto in questo comportamento violento. Eh no! Non ci siamo! Se il carcere e soprattutto quello minorile non si pone la rieducazione come scopo pervicace c’è il fallimento dello Stato, cara Rita dalla Chiesa.

Mauro Corizzi, più noto come Platinette, se la prende col manduriano perché non si è rivolto alla polizia, accusandolo di avere un comportamento omertoso. Intendiamoci i fatti non li conosciamo. Ma una cosa è certa e sperimentata, quando abbiamo chiamato la polizia ci è sempre stato detto che le denunzie non devono essere generiche, occorrono dati certi, conoscenza vera dei fatti, nomi e cognomi, prove certe, presenza reale sul posto quando questi si sono realizzati e testimoni. Altrimenti è aria fritta, denunzia di parte soggetta a querela.

In conclusione possiamo solo dire che i fatti di cronaca non debbono infangare un intero paese, perché è un modo spiccio e senza ragione alcuna di liquidare gli accadimenti. Avetrana per anni è stata il caso Scazzi, ma non è così per i fatti accaduti in altre parti del Bel Paese, (specificando per i poco attenti, alle cose dette prime, riguardo ai comportamenti omertosi di frazioni, vie e non di un intera cittadina). Un modo sbrigativo per assolvere la nostra coscienza non pensando in realtà che è il fallimento delle nostri istituzioni che emerge da queste storie, in primis la Famiglia e poi la Scuola. Poi viene tutto il resto.

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