“Queste tracce stupendamente evidenti mostrano come l’area sia stata tettonicamente attiva nel corso del quaternario - ha proseguito Fraternali - promuovendo un abbassamento strutturale riempito di depositi che hanno livellato la superficie. La natura dei deposti e la loro morfologia raccontano la storia di ghiacciai ora estinti, e di laghi prosciugati, le forme proprie dell’ambiente periglaciale si sono conservate in un paesaggio fossile reso possibile dal clima. La geologia è la ricostruzione geografica di ambienti che si sono stratificati nel tempo, analogamente anche le attività umane e l’economia ad essa associata ha lasciato tracce fisiche nel territorio, le pratiche pastorali organizzate nella transumanza avevano organizzato la piana in un immenso pascolo estivo, tratturi, resti di stazzi, dimore e borghi d’altura hanno arricchito il territorio di testimonianze umane. La storia fisica e culturale trasmette dei messaggi che vanno letti e mantenuti nel tempo per il potere didascalico che possiedono”.
Saremo a Capo Imperatore a quota 1900 , luogo di grandi eventi storici.
“Nell'Appennino Centrale a ridosso della sue cime maggiori, si allunga un vasto altopiano. E' una pianura interna circondata da rilievi che superano i 2000 metri e, nel caso Corno Grande i 3000. E' un bacino chiuso – ha concluso Daniele Berardi, Guida Alpina , Speleologo - endoreico dove le acque vi entrano in percorsi poco gerarchizzati e velocemente vengono assorbite, preferendo deflussi ipogei. Si tratta del maggiore delle conche intermontane appenniniche: Campo Imperatore. La lunghezza è di 11 chilometri, largo in alcuni punti 4, si trova tra i 1600 e i 1900 m di quota. Le diverse condizioni climatiche succedutesi nel corso del Quaternario hanno visto cambiare la geografia: laghi, ghiacciai, fiumi.., hanno esteso i loro domini lasciando tracce del loro sviluppo sotto forma di sedimenti e forme d'erosione, queste hanno livellato l'altopiano sopraelevandolo. Ora gli agenti geomorfologici dominanti sono le acque di ruscellamento superficiale e la corrosione carsica. Questi agenti di modellamento si manifestano con tutta la loro irruenza nel periodo estivo, in quello invernale e autunnale domina la copertura nevosa, altrettanto responsabile di azioni geomorfiche: nevai e valanghe. Le condizioni climatiche hanno favorito storicamente l'attività pastorale transumante che trovava in questo territorio l'apice settentrionale dei tratturi: percorsi erbosi di collegamento delle greggi tra i pascoli estivi e quelli invernali situati nel tavoliere pugliese. Circondano la piana a quote inferiori alcuni borghi fortificati in cui viveva la popolazione collegata a quest'economia che, all'inizio del 900 del secolo scorso è entrata in crisi per la concorrenza delle pecore merinos australiane dando luogo alle flusso migratorio verso le Americhe e all'impoverimento del territorio. Campo Imperatore ha mantenuto le forme del paesaggio periglaciale e tetto-carsico che si sono mantenute per la presenza di una barriera climatica esercitata dalla catena settentrionale che ha instaurato condizioni aride a mezzogiorno. La faglia attiva bordiera che limita l'area a settentrione, conferendo energia, ha contrastato le azioni di livellamento della montagna promuovendo la sua crescita in altezza”.
Ben 237 eventi in contemporanea su tutto il territorio nazionale , 180 località diverse, geo – escursioni , conferenze , eventi anche in notturna e per tutti i gusti , aperture speciali dei musei di Scienze della Terra , nuovi siti archeologici sconosciuti ma belli, attività laboratoriali per i bambini , centri di ricerca aperti a tutti : Settimana del Pianeta Terra dal 18 al 25 Ottobre , la più imponente promozione delle Geo – Scienze, creata da Rodolfo Coccioni dell’Università di Urbino , Silvio Seno dell’Università di Pavia , riconosciuta dal MIUR e con la scesa in campo delle Università italiane , dei massimi enti ed istituti nazionali di ricerca e più di 600 ricercatori ed un grande testimonial quale l’attore Cesare Bocci .
Tutto il programma con tutti gli eventi è su www.settimanaterra.org