Con l'arrivo del capo del Stato, Sergio Mattarella, all'Altare della Patria sono ufficialmente iniziate le celebrazioni per la Festa della Repubblica. Accompagnato dal ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, e dal capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, Mattarella ha deposto una corona d'alloro al Sacello del Milite ignoto. Sulla scalinata schierati i Corazzieri. Presenti anche il premier Giuseppe Conte, i presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, il presidente della Corte costituzionale, Giorgio Lattanzi. Ai piedi del monumento reparti interforze che hanno reso gli onori al presidente.
Ai Fori Imperiali la parata per il 73/o anniversario della proclamazione della Repubblica italiana. Davanti al capo dello Stato, Sergio Mattarella, al premier Giuseppe Conte, ai presidenti di Senato e Camera Elisabetta Casellati e Roberto Fico, al ministro della Difesa Elisabetta Trenta, al ministro dell'Interno Matteo Salvini ed altri rappresentati di Governi e istituzioni, hanno sfilato 3.975 persone in rappresentanza di tutti i corpi dello Stato. L'inclusione è il tema scelto quest'anno per la parata. Le novità è la partecipazione del personale della Riserva selezionata, del personale civile della Difesa e dei veterani. In testa alla parata 300 sindaci con la fascia tricolore.
Ma è polemica. "Oggi è la festa di tutti quelli che si trovano sul nostro territorio, è dedicata ai migranti, ai rom, ai sinti, che sono qui ed hanno gli stessi diritti", ha detto il presidente della Camera, Roberto Fico, parlando con i cronisti prima di assistere alla parata si Fori imperiali. "Non ci devono essere polemiche sterili e strumentali, oggi è la festa di tutti. Nel cielo sventola la bandiera della Repubblica, che significa libertà, democrazia e rispetto di tutte le persone che si trovano sul nostro territorio", ha aggiunto Fico parlando delle polemiche nei confronti del ministro della Difesa Elisabetta Trenta, prima di assistere alla parata ai Fori imperiali.
"La nostra bandiera significa libertà, significa diritti e rispetto di tutte le persone che sono sul territorio italiano, chiunque vi è e chiunque vi transita - afferma la terza carica dello Stato -. La grandezza della Repubblica è essere di tutti e la sua Festa va dedicata a tutti gli italiani, a tutti i migranti che si trovano in Italia, a tutte le comunità, anche quelle minori e più deboli, ai rom e ai sinti, anch'essi perseguitati e vittime dell’Olocausto. La Repubblica non fa differenze e la sua bandiera sventola per tutti".
"Io dedico la Festa della Repubblica all'Italia e agli Italiani - ha replicato in un tweet il ministro dell'interno Matteo Salvini -, alle nostre donne e uomini in divisa che, con coraggio e passione, difendono la sicurezza, l'onore e il futuro del nostro Paese e dei nostri figli". "Le parole di Fico mi fanno girare le scatole e sono un torto a chi ha sfilato oggi - ha detto Salvini -. C'è gente che rischia la vita per gli italiani. Di legalità ce ne è poca nei campi rom".
Parole alle quali, a stretto giro, replica il vicepremier Matteo Salvini: "Io dedico la Festa della Repubblica all'Italia e agli Italiani, alle nostre donne e uomini in divisa che, con coraggio e passione, difendono la sicurezza, l'onore e il futuro del nostro Paese e dei nostri figli" scrive Salvini sulle sue pagine social, pubblicando la foto e la dichiarazione del presidente della Camera. Le parole di Fico "non hanno infastidito me, penso siano state un torto alle migliaia di ragazze e di ragazzi che hanno sfilato oggi. Qua c'è gente che rischia la vita per difendere l'Italia in Italia e nel mondo, sentire un presidente della Camera che dice che oggi è la festa dei migranti e dei rom a me fa girar le scatole" afferma il ministro dell'Interno. "Penso - aggiunge il titolare del Viminale - che abbia fatto girar le scatole anche a chi ha sfilato. Oggi è la festa dell'Italia e degli italiani, non dei migranti; nei campi rom di legalità ce n'è poca". E ancora: "Alla fine andiamo tutti al bar, offre Fico visto che oggi è la festa dei migranti, dei rom e dei borseggiatori".
Interviene anche Luigi Di Maio: "Oggi è la festa di tutti i cittadini italiani, soprattutto di quelli che hanno perso la pazienza, che aspettano risposte, che non ne possono più di parole ma che si aspettano fatti, fatti concreti! Una festa che ci deve unire tutti. E io sto con gli uomini e le donne, civili e militari, che credono nell'Italia e nei suoi valori democratici. Invece anche il 2 Giugno si è trovato il modo di fare polemica, per di più davanti ai nostri soldati. È incredibile".
Di Maio prende le distanze dalle parole di Fico: "Io e Roberto su queste questioni siamo molto diversi e non è una novità. Io non avrei mai alimentato questa polemica di distrazione di massa sui migranti il 2 giugno. È una sua opinione, lui è il Presidente della Camera, io il capo politico del M5S. Ad ogni modo mettiamo tutti da parte le polemiche e godiamoci questa festa", dice Di Maio intercettato dall'ANSA, prima di partire per l'aeroporto destinazione Sardegna con la sua compagna.
"Oggi è la Festa della Repubblica, la festa di tutti gli italiani: l'ultima cosa da fare oggi è quella di essere divisivi", afferma dal canto suo il vicepremier Luigi Di Maio, al termine della parata militare ai Fori Imperiali, lasciando la tribuna d'onore. "Di tutto il resto -sottolinea - parleremo nei prossimi giorni". Poi tosna sull'argomento con un post pubblicato su Facebook: "Oggi è la festa di tutti i cittadini italiani, soprattutto di quelli che hanno perso la pazienza, che aspettano risposte, che non ne possono più di parole ma che si aspettano fatti, fatti concreti! Una festa che ci deve unire tutti. E io sto con gli uomini e le donne, civili e militari, che credono nell'Italia e nei suoi valori democratici". "Invece anche il 2 Giugno si è trovato il modo di fare polemica, per di più davanti ai nostri soldati. È incredibile. Anziché scambiarsi attacchi e provocazioni ogni volta, la politica e le istituzioni devono fare per il Paese e per la sua gente, non parlare continuamente. Viva la Repubblica! Viva l'Italia!", aggiunge il vicepremier.