“360 gradi è già molto ampio – ha detto Meloni - ma quel tassello aggiunto è necessario per dare quel passo in più senza difficoltà, dove tutti possono partecipare, portandovi il proprio pensiero. Lo scopo è di darne la possibilità anche a coloro che non sono studiosi o intellettuali, per creare questa accademia aperta, dove ognuno potrà arricchirne il contesto”.
Ha preso la parola il Presidente della Comunità Ebraica di Trieste, Alessandro Salonichio, che ha sottolineato come “il modo di porre la cultura in un modo nuovo e meno solenne, diversificando e rendendo partecipi in modo maggiormente interattivo i molti pensieri di chi deve vedere l’ebraismo dal di fuori”.
Ideatrice di questa brillante idea Michela Ebreo. “Ogni idea proposta – ha detto la studiosa originaria della Campania, ma che sta per trasferirsi da Genova a Trieste – verrà valutata dal gruppo fondatore. Si tratta di un percorso a divenire attraverso la cultura ebraica. Le voci parleranno di cultura, scienza e continui scambi tra le diverse sfaccettature delle culture”.
“Si tratta di imparare per sé e per meglio riuscire a trasmettere l’importanza dell’ebraismo nella storia” ha aggiunto il giornalista romano Alan Davìd Baumann. “Sono molto contento di far parte di un gruppo formato da ebrei e non ebrei, provenienti da diverse regioni italiane. E’ necessario imparare l’ebraismo anche attraverso gli studi e le testimonianze di chi non è israelita. D'altronde non sempre ascendenze e discendenze bastano per collocare l’ebraismo nella società”.
Il trentino Mirco Michelon – musicista e regista – ha sottolineato la propria fierezza nel far parte, pur non essendo ebreo, di questa nascente associazione. “La cultura – ha aggiunto Michelon – non significa unicamente creare concerti o eventi in genere, ma poter trasmettere tante altre cose presenti nell’ebraismo e non solo. Per quella scaramanzia di noi artisti, sveleremo poco a poco i nostri segreti legati a questa cultura sinonimo di realtà”.
“Grazie a E361 gradi: Culture Identitarie – ha sottolineato lo storico napoletano Ciro D’Avino – mi è dato proseguire nello studio di cognomi antichi, modificati nel corso del tempo e svelatesi di ataviche origini ebraiche. Dall’Italia meridionale su per lo stivale e non solo. Provengo da una famiglia di marrani ed i miei studi mi hanno condotto a ritornare alle origini e legarmi all’ebraismo italiano in gran parte discendente da quello borbonico”.
Ha preso poi la parola Rav Haddad che ha sottolineato come l’idea propostagli da Rav Meloni lo abbia da subito interessato, specialmente per il fatto che non vi sono delle voci predominanti. “Il fatto che alcun io rotoli sul tavolo, fa si che contributi ed idee dei singoli possano essere piantati ed i loro germogli possano produrre frutti per ognuno”.
Meloni ha concluso l’atteso incontro ringraziando l’assessore Serena Tonel del Comune di Trieste, la D.ssa Maura del Puppo, responsabile del movimento Bahai di Trieste e Gregorios Milliaris Archimandrita della Comunità Greco Ortodossa.
Presenti tra il folto pubblico altri componenti dell’associazione, tra i quali la pianista milanese Miriam Di Pasquale, la curatrice di arte Rosy Domini di Udine e Luigi Grosso di Nusco, autore e regista di “Vite Sospese”.