Un ripasso generale per tutti, su Ue, Cina, Iran, fisco italiano; e la linea è chiara: sostegno pieno ai valori degli Usa come incarnati da Donald Trump e nello stesso tempo un avvertimento, dall'altra sponda dell'oceano, alle istituzioni di Bruxelles: "L'Italia -ha detto- non si accontenta più delle briciole", "i soldi per la flat tax si devono trovare, al massimo rimodulando le modalità" ma in ogni caso "l'asse Berlino-Parigi-Bruxelles" non pensi di trattare l'Italia come la Grecia: "Hanno ammazzato un popolo -attacca- spalancando le porte ai cinesi, ma l'Italia non è la Grecia".
Piena concordanza di vedute con l'amministrazione Usa sui rapporti con la Cina: "Il business non è tutto, può diventare una gabbia e sulla sicurezza non si transige"' rimarca il vice premier che non molla di un centimetro nemmeno sull'Iran: "Non ha diritto di parola uno Stato che vorrebbe cancellare Israele dalla faccia della terra". Diverso il discorso per la Russia di Putin: "Sarebbe un errore strategico -avverte- allontanarla dall'Occidente per lasciarla all'abbraccio della Cina".
Ma è l'unica dissonanza rispetto all'alleato storico dell'Italia repubblicana, rispetto al quale Salvini sottolinea l'ambizione di tornare a essere "il primo partner in Europa della più grande democrazia del mondo non solo in termini economici e commerciali ma di comune visione del mondo e di valori". Quasi a sottolineare simbolicamente questo legame, dopo l'incontro con Pompeo e prima di vedere Pence, stamattina il vice premier renderà omaggio al cimitero di Arlington ai militari americani caduti in tutte le guerre. di Cristiano Fantauzzi - Adnkronos