Ma bisogna cambiare registro rispetto ai paletti assurdi imposti dall'Europa che limitano solo le attività dei nostri piccoli pescatori locali. Occorre porre un freno alla grande pesca industriale facendo leva anche sugli accordi commerciali con i paesi terzi.
Non ha senso affossare la pesca in una parte del Mediterraneo, se poi dall'altra parte c'è un sovrasfruttamento che noi alimentiamo con le nostre importazioni. Servono equilibrio e un consumo più consapevole. Le nostre proposte per il rilancio del settore ittico sono: privilegiare specie locali e poco comuni, utilizzare le etichette come fonte di informazioni utili nella scelta del pesce più sostenibile, conoscere le certificazioni, fare attenzione alle taglie minime di ogni specie e soprattutto dire stop alle trivelle che inquinano e mettono a rischio i nostri mari.
Piccoli pescatori e consumatori possono dialogare nel nome della sostenibilità”,
così l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Rosa D’Amato commenta le ricerche Coldiretti e WWF pubblicate in occasione del 'Fish Dependence Day’.