Otto coltellate, di cui una al cuore. Non c'è stato nulla da fare per il giovane vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, ucciso nella notte nel centro di Roma mentre era in servizio. Trasportato in condizioni disperate in ospedale, il 35enne di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, è morto poco dopo. In tarda mattinata, al termine di una serrata caccia all'uomo, i carabinieri hanno fermato due studenti statunitensi in un hotel nei pressi di via Pietro Cossa, la strada nel quartiere Prati dove è stato ucciso il vice brigadiere. Dopo un lungo interrogatorio uno di loro è crollato.
"Sono stato io" avrebbe detto ventenne statunitense con i capelli mesciati che viene da una famiglia facoltosa. Le indagini vanno avanti per chiarire alcuni nodi ancora da sciogliere come le modalità e le finalità del furto della borsa sottratta a un cittadino a Trastevere che ha innescato l'operazione in cui è morto il carabiniere. Il militare insieme a un collega stava bloccando infatti due giovani sospettati di essere gli autori di un "cavallo di ritorno", ovvero la richiesta di denaro - in questo caso cento euro - per restituire alla vittima del furto il bottino quando è stato ferito a morte. Da una prima ricostruzione, sembrerebbe che i due americani fossero andati a Trastevere in cerca di droga. Quando si sono accorti che la sostanza acquistata era semplice aspirina hanno rubato la borsa del pusher, con dentro il cellulare, nel tentativo di recuperare i soldi.
L'uomo ha quindi contattato i due chiamando il suo numero di telefono per avere indietro la borsa e anche i carabinieri per comunicare che era stato scippato e che si era accordato con i due americani per la restituzione della borsa. All'orario stabilito i due carabinieri, in borghese, si sono recati in via Pietro Cossa. Li' hanno incontrato i ragazzi con i quali è scoppiata una violenta colluttazione durante la quale il vice brigadiere è stato ferito a morte. Si tratta di una prima versione che dovrà essere verificata attentamente per chiarire alcune lacune a partire dal perché uno spacciatore decida di contattare i carabinieri per denunciare di essere stato derubato.
"Quando ho sentito Mario urlare ho lasciato quell'uomo e ho provato a salvarlo, perdeva molto sangue" avrebbe raccontato Andrea Varriale, l'altro carabiniere che era intervenuto. Immediatamente è scattata la caccia ai due aggressori: secondo le prime informazioni si sarebbe trattato di due nordafricani, magri e alti circa un metro e 80. Uno con i capelli mesciati. Ieri notte indossavano felpe con cappuccio, una nera e l'altra viola. Poi nel tardo pomeriggio sono stati fermati i due americani. Al fermo si è arrivati dopo una giornata di interrogatori: poi la rosa dei sospetti si è ristretta a quattro. Infine la svolta con il fermo dei due studenti rintracciati in un albergo e il sequestro di uno zainetto. Ad incastrare i due americani le immagini delle telecamere di videosorveglianza che li avrebbero ripresi sul luogo dell'aggressione come anche a Trastevere dove è avvenuto il furto. In alcuni frame si vedrebbero due giovani, di cui uno con i capelli mesciati, avvicinare un uomo in bici con uno zaino sulle spalle e poi in altri fuggire a piedi con un borsello nero in mano. Intanto all'ospedale Santo Spirito parenti e amici piangevano il giovane vice brigadiere.
"Me lo hanno ammazzato", ha ripetuto tra le lacrime la moglie Rosa Maria con cui il vice brigadiere era sposato da poco più di un mese. Il viaggio di nozze era terminato appena lunedì. "Ancora non ci posso credere", ha detto un fratello incredulo. Sgomento e rabbia in queste ore tra chi lo conosceva bene. "Bastardi maledetti...vi ammazzo" ha scritto stamattina un cugino del carabiniere sul suo profilo Facebook. I funerali si svolgeranno lunedì 29 luglio alle 12 a Somma Vesuviana nella chiesa di Santa Croce, la stessa dove un mese e mezzo fa il carabiniere si era sposato. "E' una profonda ferita per lo Stato. Faremo il massimo per assicurare i responsabili alla giustizia", scrive il premier Giuseppe Conte su twitter. Stiamo lavorando perché vengano presi il prima possibile", dice il ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Intanto all'istituto di medicina legale del Verano è iniziata l'autopsia sul corpo di Mario Cerciello Rega, il vicebrigadiere dei carabinieri ucciso nella notte tra giovedi e venerdi con otto coltellate inferte dal 19enne americano, Elder Finnegan Lee. L'esame viene eseguito dal professor Antonio Grande. La salma per il momento non verrà traslata. Domenica è prevista la camera ardente dalle 16 alle 20.30 nella cappella in piazza Monte di Pietà, a poca distanza dalla stazione dei carabinieri di piazza Farnese, a Roma, dove prestava servizio Rega. I funerali si svolgeranno lunedì nella chiesa di Santa Maria del Pozzo a Somma Vesuviana, la città natale del carabiniere. Si tratta dello stesso convento dove il militare si era sposato solo 40 giorni fa. "Stiamo male, siamo distrutti. Adesso chiediamo solo rispetto" dicono gli amici d'infanzia di Mario Cerciello Rega che si sono affacciati all'esterno dell'istituto di medicina legale del Verano, dove sta per iniziare l'autopsia sul corpo del militare. "Con Mario ci conoscevamo da una vita, siamo vicini di casa - racconta Antonio, 37 anni, un impiegato arrivato ieri a Roma da Somma Vesuviana insieme a quattro amici del militare - siamo cresciuti insieme, adesso bisogna stare vicini alla famiglia, alla moglie, ai genitori: lui era un punto di riferimento per tutti. Chiediamo rispetto", ripete. Infine Antonio ricorda il grande amore che "Mario aveva per la terra del padre: il tempo libero lo passava sul trattore nei campi per curare le noci, le nocciole, la frutta e la verdura che in parte coltivano per loro, in parte vendono per rientrare delle spese. Era un ragazzo speciale - conclude - voglio dire solo questo".
Ieri notte a Roma, è morto il vicebrigadiere #MarioCerciello, aveva 35 anni, ed era sposato da circa 40 giorni. Ucciso con otto fendenti inferti da due che pretendevano 100€ in cambio della restituzione di un borsello da loro rubato... siamo di fronte ad un dramma che colpisce al cuore ognuno di noi. Cordoglio e vicinaza all'Arma dei Carabinieri, e a tutte le forze dell'ordine che ogni giorno rischiano la vita per garantire a noi tutti sicurezza e tranquillità, ben diceva Pasolini sono i nostri migliori figli gratuitamente offesi da loro coetanei che non sanno cosa sia il sacrificio, l'onore l'orgoglio di indossare una divisa che rappresenta l'Italia. Il mio pensiero va alla giovane moglie oggi vedova dopo appena 40 giorni di matrimonio oltre a piangere con Lei non ho parole e qualsiasi cosa potessi dire sarebbe nulla spero solo che lo Stato sia onesto e che si interroghi per trovare una risposta al suo dolore
#26luglio giorno di lutto per l'Arma dei #Carabinieri pic.twitter.com/RhDksdpRa4
— Arma dei Carabinieri (@_Carabinieri_) July 26, 2019