"Non mi sono preoccupato affatto dell'architettura drammaturgica - ha sottolineato Bellocchio - e poi non mi interessava stabilire connessioni rigide tra il passato e il presente. Ci sono allusioni che concatenato le sfere temporali: il dominio della chiesa cattolica nel '600 paradossalmente si conclude con il dominio democristiano in Italia, che pur permettendo un relativo benessere succhiava il sangue a quella che era una prospettiva di novita' e cambiamento". La protagonista stessa, Benedetta, "rappresenta un'immagine di liberta', una donna che non vuole arrendersi e che fino in fondo esprime il desiderio di essere se stessa", ha spiegato il regista. "E' una forza simbolica che resiste nel tempo per difendere miracolosamente la propria liberta'". Nel finale Bellocchio mostra le volanti della Guardia di Finanza che arrivano in paese: e' un modo per comunicare il tentativo di liberare Bobbio e, in senso lato, una nazione, dal marcio della corruzione (rappresentata dal Conte). "Non credo nei miracoli della Guardia di Finanza - ha commentato il regista - ma forse, infantilmente, i loro interventi rassicurano cittadini. In Italia purtroppo accade per esempio che, dopo gli arresti, i falsi invalidi aumentano invece di diminuire".