ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Martedì, 03 Settembre 2019 05:20

Far Web”, turismo, informazione, Islam e donne: la seconda giornata del Festival del Giornalismo del Mediterraneo

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Otranto (Lecce) – Seconda giornata dell’XI edizione del Festival Giornalisti del Mediterraneo di Otranto, domani 3 settembre, con tanti temi e quattro diversi appuntamenti che si alterneranno a partire dalle ore 20.30 fra Piazza del Popolo e Largo Porta Alfonsina.

“Far Web”, turismo, diritto all’informazione, Islam e donne, gli argomenti della seconda giornata, che saranno affrontati da rappresentati delle Istituzioni, operatori, esperti, accademici e giornalisti. I seminari sono accreditati dall’Ordine Nazionale dei Giornalisti.

Il festival, che proseguirà sino a domenica 7, è promosso e organizzato dall’associazione “Terra del Mediterraneo, e realizzato in partnership con l’Assessorato alla Promozione Turistica della Regione Puglia; il Corecom Puglia; la Consigliera di Parità della Regione Puglia; l’Adisu, Agenzia per il diritto allo Studio della Regione Puglia. Partner istituzionali: Ambasciata del Regno del Marocco, Ambasciata del Regno di Giordania, Ambasciata della Repubblica di Tunisia, Sovrano Ordine di Malta.

Contenuti e programma di domani 3 settembre:

3 settembre, ore 20.30, Piazza del Popolo

“Far Web”: verso nuovi modelli di controllo?”

Interventi di Oronzo Trio, Università del Salento; Maria Pia Vigilante, avvocata; Leo Palmisano, sociologo. Modera Antonio Della Rocca, Corriere del Mezzogiorno.

Probabilmente si chiamerà “Fake Free” – il nome ancora è tutto da decidere – e sarà un’app che potrà consentire a chiunque di smascherare una fake news, di appurare cioè se una notizia sia falsa e se sia stata immessa nel mare magnum del web da una macchina o da un umano. Fantascienza? No,il succo di un progetto tutto made in Puglia al quale sta lavorando la cooperativa Radici Future Produzioni in collaborazione con l’Università di Bari, e che verrà presentato domani al Festival dei Giornalisti del Mediterraneo da Leonardo Palmisano, sociologo barese e presidente della suddetta cooperativa. “La falsificazione delle notizie ha due grandi mercati”, sottolinea Palmisano. “In primistutto il continente americano e la Russia, ma anche per noi questo è un tema assolutamente prioritario, in quanto l’Italia è la porta d’ingresso in Europa per i più sofisticati sistemi di produzione di fake news. Ecco allora l’urgenza, come ci confermano i recenti fatti di cronaca e di politica, di affrontarlo dal punto di vista tecnico, ma anche con la prospettiva dell’utilizzo pubblico, ovvero con un’app in grado di decodificare la falsità. Abbiamo appena creato un algoritmo che individua stili testuali che alludono alla invenzione di notizie non verificabili; ora stiamo lavorando alla costruzione di un software che capisca se un testo sia stato congegnato in modo volutamente finto, con quali livelli di falsificazione e se sia stato prodotto da un essere umano o da un’altra macchina. Siamo certamente i primi in Italia e probabilmente i primi al mondo a farlo non attraverso i sistemi militari, ma in ambito accademico”. Il progetto infatti gode della collaborazione di ricercatori senior e di una convenzione con il Dipartimento di Informatica dell’Università di Bari, e coinvolge alcuni laureandi dell’ateneo barese che discuteranno la tesi sull’argomento. “Il nostro obiettivo è arrivare a smontare ogni narrazione falsa: uno strumento che immaginiamo pubblico”, conclude Palmisano, “fruibile da chiunque, in modo che ogni ragazzo, ogni elettore, ogni persona abbia, col proprio smartphone, la possibilità di verificare la veridicità di notizie e fatti”. Internet, nato come spazio di libertà, si presta infatti anche a usi non del tutto ortodossi, considerata appunto la pressoché assenza di controlli in rete: Considero una scelta importante e opportuna aver inserito anche queste tematiche nel programma del Festival”, spiega infatti Maria Pia Vigilante, e trovo interessante il gioco fra le definizioni “Far West” e “Far Web”, che alleggerisce un argomento complicato già di suo. Per quanto riguarda le tematiche che mi toccano da vicino, come la violenza di genere sulle donne, i social si stanno rivelando un vero e proprio Far West, appunto, pertanto l’approfondimento e la sensibilizzazione sono quanto mai opportuni, non solo per le donne ma anche per i minori, sempre più presenti sui social, affinché conoscano i pericoli e i reati che si nascondono nel web”.

3 settembre, ore 22, Piazza del Popolo

“Turismo, bandiere blu, incoming, fare impresa. Il ruolo strategico della Puglia nell’ambito del Mediterraneo”

Interventi di Loredana Capone, assessore all’Industria culturale e turistica della Regione Puglia; Stefano Minerva, presidente della Provincia di Lecce; Pierpaolo Cariddi, sindaco di Otranto; Alessandro Garofalo, esperto di formazione manageriale. Modera Massimo Salomone, coordinatore gruppo tecnico turismo Confindustria Puglia.

La Puglia, spiega Loredana Capone, assessore all’Industria turistica e culturale della Regione Puglia, rimane la meta preferita per le vacanze: “La sfida, ora, è lavorare per garantire un’accoglienza sempre migliore e ospitare i turisti tutto l’anno: in particolare gli stranieri, che in questi ultimi tre anni sono aumentati di oltre il 50 per cento. I risultati sono sempre frutto di un lavoro di squadra, e sappiamo anche che nel Mediterraneo la competizione è forte, ma noi non vogliamo entrare in conflitto con altre destinazioni, bensì generare alleanze e occupare quello spazio così ricercato che l’autenticità del nostro territorio, della nostra cucina e della nostra gente garantisce”. Una gestione oculata dei flussi turistici, d’altronde, contribuisce alla tutela degli ambienti, “e in un luogo particolarmente delicato come il Salento, ricco di monumenti, paesaggi, aree rurali bisogna promuovere un turismo controllato, perché altrimenti si rischia di rovinare proprio le nostre risorse turistiche. Noi salentini abbiamo un mix di mare pulito, storia, musica ed eventi, ma è indubbio che ci sia bisogno anche di servizi moderni e professionalità”, aggiunge il sindaco di Otranto Pierpaolo Cariddi, “perché pensare di risolvere ogni cosa con la narrazione del territorio sarebbe sbagliato: il turista vuole anche essere servito come si deve. Questa sarà la nuova sfida”.

3 settembre, ore 20.30, Largo Porta Alfonsina

“Diritto all’informazione e dovere di rettifica”

Interventi di Daniele Piervincenzi, Rai 2; Antonio De Donno, procuratore della Repubblica di Brindisi; Paolo Di Giannantonio, Tg1 Rai. Modera Patrizio Nissirio, Ansa

La violenza, di questi tempi, è immanente nella nostra società, “per particolari ragioni storiche”, afferma Antonio De Donno, procuratore della Repubblica di Brindisi, “ed è necessaria un’evoluzione culturale per contrastare questo fenomeno, che riguarda i giornalisti ma anche i medici e poi le donne”. La crisi economica e una sorta di incattivimento collettivo tra i motivi di questo cambiamento, che determina sotto-fenomeni come il bullismo on line e il “revenge porn”, conclude il procuratore, “ma non sono motivi sufficienti per spiegare tutto questo: così dobbiamo interrogarci tutti al riguardo”. E a volte, appunto, la violenza riguarda gli stessi giornalisti: lo sa bene Daniele Piervincenzi, Rai 2: “Ho raccontato la politica e ho raccontato gli ultimi, due mondi lontanissimi ma entrambi, in alcuni casi, ostili ai giornalisti. Diritto all'informazione è poter fare domande, ovunque, a chiunque. Senza rischiare la propria incolumità, o la gogna”.

3 settembre, ore 22.30, Largo Porta Alfonsina

“Il dialogo possibile. Islam, diritti sociali e condizione femminile”

Interventi di Anna Grazia Maraschio, consigliera di parità della Regione Puglia; Luigi Spedicato, sociologo; Cristina Giudici, Nuove Radici World.Modera Ilaria Pellegrino, giornalista

Le donne musulmane svolgono un ruolo cruciale all'interno dei processi di trasformazione e modernizzazione dei Paesi arabi, e la “questione femminile” è diventata un nodo politico emblematico delle tensioni tra Islam e Occidente, musulmani e culture politiche europee. Proprio per questa centralità, spiega il sociologo Gigi Spedicato, “l’Occidente è chiamato, più che a “parlare” del rapporto tra Islam e donne, ad “ascoltare” le voci femminili che parlano di un mondo spesso assai differente dagli stereotipi e dalle narrazioni mediali”. Cristina Giudici, con la ricchezza di un’esperienza ventennale sul tema, racconterà quello che succede nelle famiglie musulmane in Italia e del rapporto con il contesto sociale esterno, “dei diritti negati e delle controversie legate alla religione e alle consuetudini dei Paesi del Mediterraneo: il velo, la parità dei generi, i conflitti intergenerazionali”. Si parlerà inoltre del modo di vivere e interpretare la religione islamica dalle famiglie più tradizionaliste, “e delle contraddizioni con cui sono spesso costretti a fare i conti i figli nati in Italia, che hanno assorbito una cultura diversa".

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