Largo Santa Pace"chiudeva la "Piazza"per eccellenza di Martina, intitolata "Piazza Plebiscito" e, poi, dal 1954 "Maria Immacolata ".
Il largo, in fondo a Via Garibaldi, è stato un crocevia stratificato di storia urbana e civile, al centro tra le Porte di san Nicola e di santa Maria. Il toponimo deriva dalla chiesa, demolita, di Santa Maria della Pace (1568), di cui resta un epigrafe sulla facciata alta di una casa del 188% al civico 21 in via Garibaldi. Punto di incontro civile. È reso monumentale dalla sede della Società Operaia (1872), trasformata in sede del Fascio in periodo fascista, dal Caffè Tripoli (1911) e da altre dimore storiche. E stato, verosimilmente, laprimasede della Pubblica Sicurezza al Vico IIGaribaldi, 5.
Nel dopoguerra vi ebbe sede la prima sezione del Parato Comunista Italiano. Fu anche piazza di collocamento mattutino per il lavoro nei campi, luogo di acquisti e servizi con una piccola rete di storici negozi, farmacia, tabacchi, barberìa, ufficio postale. Tanti splendidi palazzi di epoca differente.
E, soprattutto, 'Palazzo Pace"fa bella mostra del suo antico splendore, al centro tra via Alighieri, viaPoerio, verso Corso Umberto e la Chiesa barocca di san Domenico. Casa Pace, con Usuo terrazzofiorito e il sottoposto medaglione dedicato dalla Società Operaia il 4 luglio 1907a Giuseppe Garibaldi per il centenario della sua nascita, conserva alsuo interno lapreziosa statua di Santa Caterina d'Alessandria, scolpita nel 1511 dal celebre scultore pugliese Stefano da Putignano (1470-1539).
Un "patrimonio di comunità" affascinante e vissuto, con persone, vicende, relazioni sociali, che è rimasto nell'inconscio collettivo. (Antonio Scialpi)
Un particolare ringraziamento a Francesco Terrulli, Camillo Pace e famiglia, Vito Colucci, Adriana Lucarelli). Sihio Laddomada, Rosa Maria \inci, Pasquale Mega, Graziano Leserri, Paola Cito, Aldo Narcisi, Gianni eLuca Genco.