Questo virgolettato è del 15 agosto scorso, quando sfilavano i primi annunci dopo lo strappo di Salvini. Ma già il 10 agosto i giornali parlavano di una proposta di Renzi per un Governo costituzionale da Forza Italia, 5s e dem.
Quindi il rottamatore affermava che il Governo Giallo Rosso è utile. Questo quando il segretario Dem Zingaretti, ancora non preso dalle sirene interne, puntava alle elezioni. Renzi ha paura delle elezioni perché, come lo dicono anche a destra per il profumo dei sondaggi, sono il repulisti definitivo, nel caso renziano significherebbe perdere tutto dal momento che sono maggioritari nel parlamento ma minoranza nel Partito Democratico, ovvero nella società.
Dunque il senatore certamente non farà cadere il governo, anche se lo renderà nervoso, raggiunge l’obiettivo di restare sullo scranno con la libertà di un gruppo dove continuerà a fare il leader, dalla Leopolda al Transatlantico.
Dal punto di vista dei Dem la cosa potrebbe persino essere utile per la rinascita del partito poiché vede i personaggi più colpiti dagli insulti grillini uscire dal Nazareno. Ovviamente, a parte questa utilità anche per i pentastellati, resta il tempismo – annuncio dopo l’elezione dei sottosegretari e vice-ministri – che sconcerta il premier Conte. E giustamente.
Dobbiamo dire che anche nel passato, dalle vicende del referendum del 2016, abbiamo visto cadere la stella renziana che ha portato Dem ai minimi termini. Già in un fondo di qualche tempo fa abbiamo scritto del gioco di Renzi che spinge all’accordo Zingaretti verso i Cinque Stelle per farlo sbattere. E ora magari l’effetto che fa, per quello che ha combinato, lo vedrà da fuori. Che goduria! Ecco che sinceramente concordiamo con quello che lo stesso Renzi afferma, uscire dal partito vuol essere un bene per tutti. Noi lo pensiamo in senso lato e non stretto.