La sospensione prolungata del Parlamento britannico decisa Boris Johnson è "illegale, nulla e priva di effetti". Lo ha stabilito la Corte Suprema nel duro verdetto letto dalla presidente lady Brenda Hale. E' come se il Parlamento non fosse "mai stato prorogato", ha decretato la Corte, attribuendo ora agli speaker di Comuni e Lord il potere di riconvocare ora le Camere quanto prima e dichiarando 'l'advice' del premier alla Regina immotivato e inaccettabile in termini di limitazione di sovranità e poteri di controllo parlamentari
Il Parlamento britannico va riconvocato subito e Boris Johnson deve "valutare la sua posizione" di primo ministro.
Quindi la sospensione di cinque settimane del Parlamento britannico decisa dal premier Boris Johnson "è illegale". Lo ha deciso la Corte Suprema. Una sospensione "illegale", che il governo "non ha giustificato", i cui "effetti sui fondamentali della democrazia sono estremi" ha detto la presidente della Corte Brenda Marjorie Hale.
LE REAZIONI - Secondo il leader laburista Jeremy Corbyn la sentenza della Corte Suprema "dimostra che il primo ministro ha agito in modo sbagliato chiudendo il Parlamento e dimostra disprezzo per la democrazia e abuso di potere da parte sua". Corbyn, nel suo intervento al congresso del partito a Brighton, ha invitato il premier a "riconsiderare la sua posizione, secondo le sue parole storiche, e a diventare il primo ministro dal mandato più breve nella storia". "Mi metterò in contatto immediatamente" con lo speaker del Parlamento, ha annunciato il leader laburista, "per chiedere che sia riconvocato, in modo che possiamo chiedere al premier che obbedisca alla legge e riconosca che il nostro Parlamento è eletto dal nostro popolo perché chieda conto al governo delle proprie responsabilità. Un governo laburista lo avrebbe voluto, non bypasseremmo la democrazia". Johnson, ha esortato Corbyn, "obbedisca alla legge, tolga dal tavolo il no deal e convochi un'elezione per eleggere un governo che rispetti la democrazia, lo stato di diritto e riporti il popolo al potere, non usurpandolo nel modo in cui lo ha fatto Johnson".
La decisione della Corte Suprema dimostra che il premier "ha fuorviato la Regina e il Paese: questo conferma quello che già sapevamo: Boris Johnson non è adatto a essere premier" ha attaccato il leader liberaldemocratico Jo Swinson, denunciando che il primo ministro "ha illegalmente silenziato i rappresentanti del popolo: vado a riprendere i miei compiti alla Camera dei Comuni e a fermare la Brexit".
Durissimo il commento anche del leader del Brexit Party, Nigel Farage. La decisione di Boris Johnson di sospendere il Parlamento "è la decisione politica peggiore di sempre" ha detto Farage, che ha esortato il principale consigliere di Johnson, Dominic Cummings, a dimettersi.
"Almeno un grande sollievo nella saga della Brexit: lo Stato di diritto nel Regno Unito è vivo e vegeto - ha commentato su Twitter il coordinatore per la Brexit del Parlamento Europeo Guy Verhofstadt - I Parlamenti non dovrebbero mai essere messi a tacere in una vera democrazia. Non voglio più sentire Boris Johnson o qualsiasi altro Brexiteer dire che l'Ue è antidemocratica".