non è mai entrato in funzione, pur costando oltre 2 milioni di euro: è stato costruito per poi essere abbandonato e distrutto dal tempo e dai vandali. Un doppio smacco: una struttura che doveva servire a ridurre l’impatto sull’ambiente è diventata un’incompiuta inquinante. Ma che fine hanno fatto le risorse stanziate?
Con due sentenze, il Tribunale di Taranto (1990/2016) e la Corte d’Appello (211/2019) hanno condannato il Comune di Castellaneta a restituire alla Regione il contributo. La restituzione non è mai avvenuta e in compenso la Regione ha pensato bene di stanziare 1,9 milioni per terminare lo stesso impianto. E’ una vergogna: le vie della malamministrazione a danno dei soldi dei cittadini sono infinite.
Ecco perché ho scritto alla Commissione europea affinché intervenga e segnali la vicenda alla Corte dei conti Ue: il Comune di Castellaneta restituisca prima i contributi usati in modo distorto, i cittadini non possono pagare due volte per uno stesso impianto, per quanto importante esso sia". Lo dice l'eurodeputata del Movimento 5 Stelle Rosa D'Amato.