"Io ricordo che al ballottaggio del 2016 dissi ai romani 'piuttosto che votare il Pd provate con i 5 Stelle', mi sono pentito. Dopo tre anni è un danno evidente e quindi rimangono le sue dimissioni così che i cittadini di Roma possano scegliersi un sindaco finalmente all'altezza perché lei è la peggiore dal Dopoguerra a oggi. Così male Roma non è mai stata. Ascolti i romani e si faccia da parte, la città è in ginocchio", ha ribadito Salvini sottolineando: "Ci sono decine di donne e uomini nei quartieri che farebbero il sindaco meglio di Raggi. Al di là del nome la priorità è ripulire la città e liberare il Campidoglio, poi avremo modo di scegliere qualcuno più in grado di lei di fare il sindaco".
"Questo è il Campidoglio non è il Papeete". Con bicchieri di mojito e cartelli vari il MoVimento cinque stelle ha accolto così Salvini. Sulla scalinata di palazzo senatorio in prima fila il capostaff Max Bugani, il capogruppo del M5s Giuliano Pacetti, l'assessore al personale Antonio De Santis e altri consiglieri stellati.
E' ricominciata la 'corsa' su Roma. Da settimane il centrodestra è tornato a picchiare duro sulla Giunta Raggi e ha cominciato a 'martellare' pure il presidente della Regione, Nicola Zingaretti. L'ultimo pretesto, l'emergenza rifiuti. Sono giorni che Matteo Salvini spara a zero sul sindaco, invitandolo a dimettersi al più presto (''E' una calamità naturale, fare il sindaco non è il suo mestiere...'') senza risparmiare l'attuale segretario Dem (''Raggi e Zingaretti? Chi si somiglia, si piglia...'').
L'obiettivo del 'Capitano' è rilanciare la città sotto le insegne del Carroccio. Con questa strategia, raccontano, il segretario di Via Bellerio 'prenota' un sindaco leghista e apre, nello stesso tempo, un altro fronte coi grillini e il Pd. Anche Forza Italia e Fratelli d'Italia vogliono 'la testa di Virginia' e se la prendono con Zingaretti, artefice del Conte bis con Luigi Di Maio. Raggi si difende e replica via Twitter in particolare al leader della Lega: ''Salvini è un chiacchierone: quando era al governo non ha fatto nulla per Roma''.
Dietro gli attacchi al primo cittadino pentastellato e al leader Dem c'è la partita, tutta da giocare, all'interno della coalizione di centrodestra, per la 'conquista di Roma' alle prossime comunali. Lega Fi e Fdi si sentono già in campagna elettorale per la conquista del Campidoglio e, prima o poi, i rispettivi leader dovranno mettersi attorno a un tavolo per individuare un candidato sindaco comune. Salvini ha chiarito che ''il centrodestra può vincere se è unito'' in Umbria, così come altrove.
Tra gli azzurri, però, c'è chi teme ''Matteo possa fare tutto da solo'', mentre Fratelli d'Italia si aspetta di essere coinvolta e qualcuno, tra i parlamentari del partito di Giorgia Meloni, pensa alle primarie per mettere tutti d'accordo. Libero dal vincolo di palazzo Chigi, dopo aver mollato i Cinque stelle, Salvini è pronto a dare battaglia al Conte bis su più fronti e vuole innanzitutto rafforzarsi sul territorio, provando a vincere tutte le competizioni regionali, a cominciare da Umbria e Emilia Romagna. E guarda già lontano, fissa nel suo mirino la Capitale. Fdi rivendica il 'primato' della ''guerra'' alla Raggi e si augura che il futuro sindaco di Roma sia un nome condiviso, scelto dopo un confronto interno alla coalizione.
''E' dalle ultime europee -ricorda il deputato Federico Mollicone- che Fratelli d'Italia sta chiedendo le dimissioni della Raggi con una petizione. Siamo in campagna elettorale permanente e noi siamo capofila dell'opposizione, anche perché fino ad ora siamo stati l'unica opposizione in Campidoglio con il capogruppo De Priamo e gli altri consiglieri. Adesso siamo contenti che ci sia questa mobilitazione di tutte le altre forze politiche e auspichiamo che si trovi un candidato vincente, che non risponda solo agli interessi di parte". Mollicone vede di buon occhio l'ipotesi di primarie: ''Noi le abbiamo sempre fatte. Ricordo che siamo andati via dal Pdl perchè vennero bloccate le primarie per scegliere la leadership del centrodestra. Le primarie fanno parte del nostro Dna e non le temiamo. Per noi, comunque -avverte l'esponente Fdi- il tema centrale è Roma Capitale, poteri e fondi speciali''.
Ieri Forza Italia è tornata ad attaccare Raggi sulla questione rifiuti per bocca della deputata Maria Spena: ''Se nella politica nazionale i giochini di palazzo hanno prevalso dando vita al governo giallorosso, altrettanto non si può dire per la regione Lazio e il Comune di Roma, il cui unico frutto è il rimpallo di responsabilità mentre Roma affoga. L'alleanza 'giallorossa' -sottolinea la parlamentare azzurra- è un frutto avvelenato, funziona solo nelle stanze dei bottoni, nei fatti è un totale fallimento perché incapaci di risolvere i problemi''.