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Martedì, 15 Ottobre 2019 04:07

Aggredisce gli agenti, e sfascia suppellettili in Questura. Subito scarcerato.

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Paoloni (Sap): «Si continua ad alimentare senso di impunità» «Quattro cittadini stranieri in stato di ubriachezza, sono stati fermati dai colleghi delle volanti di Catania, in pieno centro, mentre tentavano di arrampicarsi su di una impalcatura.

All’arrivo dei colleghi, due di questi hanno iniziato ad inveire con spintoni, calci e pugni al petto, ferendogli agenti che hanno avuto prognosi di 5 e 6 giorni. E’ l’aggressione numero 203».

A denunciarlo è Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap).

«Immobilizzati e ammanettati, sono stati trasportati in questura con l’auto di servizio, all’interno della quale uno di loro, ha iniziato a colpire a testate il finestrino.

Giunti in Questura, ha distrutto il monitor di un computer prendendolo a calci. Denunciati e segnalati al PM di turno, questo ne ha disposto l’immediata liberazione. Passa il messaggio – tuona Paoloni – che chi colpisce poliziotti a calci e pugni, li minaccia e crea scompiglio in Questura, non va in carcere. Tra l’altro – prosegue – è da tempo che a Catania denunciamo la mancanza di una idonea saletta fermati. Se questa ci fosse stata, il soggetto sarebbe stato posto al suo interno, a debita distanza dai colleghi, senza creare scompiglio mentre questi erano impegnati nella compilazione degli atti. Non solo – conclude Paoloni - arresti faticosi come questo, conditi da calci e pugni, risultano vani con l’immediata scarcerazione, non abbiamo neanche mezzi e strutture idonee per svolgere al meglio il nostro servizio».

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