All’arrivo dei colleghi, due di questi hanno iniziato ad inveire con spintoni, calci e pugni al petto, ferendogli agenti che hanno avuto prognosi di 5 e 6 giorni. E’ l’aggressione numero 203».
A denunciarlo è Stefano Paoloni, Segretario Generale del Sindacato Autonomo di Polizia (Sap).
«Immobilizzati e ammanettati, sono stati trasportati in questura con l’auto di servizio, all’interno della quale uno di loro, ha iniziato a colpire a testate il finestrino.
Giunti in Questura, ha distrutto il monitor di un computer prendendolo a calci. Denunciati e segnalati al PM di turno, questo ne ha disposto l’immediata liberazione. Passa il messaggio – tuona Paoloni – che chi colpisce poliziotti a calci e pugni, li minaccia e crea scompiglio in Questura, non va in carcere. Tra l’altro – prosegue – è da tempo che a Catania denunciamo la mancanza di una idonea saletta fermati. Se questa ci fosse stata, il soggetto sarebbe stato posto al suo interno, a debita distanza dai colleghi, senza creare scompiglio mentre questi erano impegnati nella compilazione degli atti. Non solo – conclude Paoloni - arresti faticosi come questo, conditi da calci e pugni, risultano vani con l’immediata scarcerazione, non abbiamo neanche mezzi e strutture idonee per svolgere al meglio il nostro servizio».