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Giovedì, 24 Ottobre 2019 16:03

Bolivia Evo Morales si autoproclama presidente e impone la legge d'emergenza

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Evo Morales si è autoproclamato vincitore delle elezioni presidenziali, dopo il primo turno. Con il 98% dei voti scrutinati, il capo dello stato uscente ha ottenuto quasi il 47% dei consensi, almeno 10 punti in più rispetto al secondo candidato, Carlos Mesa, anche se l'opposizione ha contestato l'esito elettorale, denunciando brogli.

Le cose si complicano in Bolivia. Prima della fine dello spoglio delle schede Evo Morales si dichiara vincitore delle presidenziali e dichiara lo stato di emergenza. Cosa significa tutto questo? Lo abbiamo chiesto all'avvocatessa Gabriela Sejas Zevallos, scrive oggi su Euronews Alberto De Filippis :

"Evo Morales e il suo vicepresidente Alvaro Garcia Linera sono candidati illegali e illegittimi. In questo paese il 21 febbbraio del 2016 c'è stato un referendum e un risultato del 51,3% ha detto che basta; che Morales non poteva presentarsi per un terzo mandato, perché la costituzione boliviana permette solo due mandati.

Questo terzo mandato è totalmente illegittimo (in realtà si tratta del quatro mandato, ma con un artificio legale Morales ha, di fatto, unificato due mandati). Lui è tornato a presentarsi è questo è il risultato: il conteggio dei voti si è paralizzato. Sabato scorso, alle otto di sera, si è arrivati all'83% e hanno smesso di contare le schede. Una cosa cosa molto sospetta perché fino a quel momento la differenza fra Moralles e il suo avversario dell'opposizione era di appena 4 punti, cosa che ci avrebbe portato al ballottaggio il prossimo quindici dicembre. E invece Morales che cosa dice? "Sono il vincitore delle elezioni, vogliono farre un colpo di stato" e lo dice quando non era nemmeno terminato il conteggio elettorale. E lui già si dichiara vincitore? È sospetto.

Evo Morales ha dichiarato lo stato di emergenza e ha chiamato alla mobilizzazione vari settori sociali. Se lo stato d'emerganza sospende i diritti costituzionali? No. I diritti fondamentalli restano vigenti. Diverso sarebbe, se fosse stata dichiarata la legge marziale. Quindi noi continueremo a protestare".

Proteste di piazza e scontri sono scoppiati in sei delle nove province della Bolivia, dopo l'annuncio da parte del Tribunale elettorale di una vittoria al primo turno dell'attuale presidente Evo Morales, al potere da 13 anni. Una folla di sostenitori di Mesa hanno dato fuoco agli uffici elettorali di Sucre, la capitale costituzionale della Bolivia e sede della Corte Suprema. Supporter di Morales e Mesa si sono poi affrontati in strada in diversi punti. I primi dati resi noti sembravano profilare un ballottaggio tra Morales e il suo predecessore, Carlos Mesa, da tenersi il 15 dicembre prossimo, ma poi il Tribunale elettorale ha interrotto lo spoglio con l' 83,76% dei voti scrutinati annunciando che, secondo un riconteggio ancora in corso, Morales avrebbe vinto al primo turno avendo ottenuto un distacco di oltre dieci punti dal secondo più votato. Preoccupazione è stata espressa ieri anche dagli osservatori dell'Osa che hanno monitorato lo svolgimento della tornata elettorale.

Il presidente uscente della Bolivia Evo Morales si starebbe aggiudicando al primo turno le elezioni svoltesi domenica: è quanto emerge dai risultati che si riferiscono al 95,22% della Trasmissione dei risultati elettorali preliminari (Trep). Morales starebbe ottenendo il 46,86% mentre lo sfidante centrista Carlos Mesa è al 36,73%. Se si confermassero i dieci punti di vantaggio, non ci sarebbe bisogno di un ballottaggio il 15 dicembre. I risultati sono stati letti nell'auditorio del Tribunale supremo elettorale (Tse) a La Paz tra militanti pro Mesa che gridavano 'Brogli! Brogli!' e sostenitori del governo che rispondevano 'Assassini! Assassini!'. Il risultato definitivo del conteggio rapido sarà pubblicato in tempi brevi, ma intanto davanti all'hotel dove il Tribunale sta procedendo al conteggio si sono verificati disordini con l'intervento delle forze di sicurezza.

Domenica sera con l' 83% dei voti scrutinati, l'ufficio elettorale ha riferito che Morales risulta in testa con il 45,3% dei voti, seguito dal rivale e predecessore Carlos Mesa, al 38,2%. Se uno dei due candidati non supera il 50% ci sarà un ballottaggio tra i primi due piazzati il 15 dicembre. Poi nessuna comunicazione per tre giorni e all'improvviso Morales starebbe ottenendo il 46,86% mentre lo sfidante centrista Carlos Mesa è al 36,73%. Se si confermassero i dieci punti di vantaggio, non ci sarebbe bisogno di un ballottaggio il 15 dicembre, e la situazione precipita con il Popolo della Bolivia in Piazza.

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