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Domenica, 13 Settembre 2015 16:00

Taranto - Ecco come si presenta la ex Mongolfiera, un degrado a portata di clik, ma non era sequestrata!

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Un comunicato di cinque anni della Guardia di Finanza poneva la struttura sotto sequestro per amianto

Spesso andando all'ipermercato ipercoop lo sguardo s'allungava verso la vecchia torre della Mongolfiera, il primo iper costruito a Taranto a ridosso del quartiere Paolo VI.  Quando fu inaugurato negli anni '80 fu un evento che allineava la città a quella frenesia del consumismo tipico di fine millennio. Nel 2010 arrivo il sequestro. In un comunicato che ancora conserviamo si rileva che i militari della GF con l'Asl, con rilevazioni aeree, rilevarono condizioni di degrado, presenza di amianto, insomma rispetto delle vigenti normative in materia igienico-sanitaria, di prevenzione e polizia ambientale. 

 

In particolare - continuava il dispaccio - l’operazione - rientrante in una programmata attivita’ congiunta con l’asl - - ha interessato l’intero complesso immobiliare sul quale sorgeva “l’ex ipermercato mongolfiera”, ove e’ stato riscontrato uno scenario di degrado ambientale dovuto al completo stato di abbandono dell’area.

Da preliminari e immediati approfondimenti, emerse che i capannoni presenti nel sito erano interamente coperti con pannelli di ‘’eternit’’danneggiati, ovvero pannelli costituiti da cemento e contenenti fino al 20% in peso di fibre d' amiantoL’esposizione all’azione degli agenti atmosferici, l’eta’ e lo stato di conservazione, aveva determinato una progressiva disgregazione della superficie esterna dei pannelli con dispersione di fibre di amianto nell’ambiente, generando un potenziale pericolo per l’incolumita’ e la salute pubblica.  I capannoni, i parcheggi, i piazzali di carico e scarico merci, insistenti su un’area complessiva di circa 97.000 mq., si presentavano agli occhi dei militari come strutture fatiscenti, in assenza di alcun accorgimento utile alla loro messa in sicurezza ed atta a scongiurare la dispersione di fibre di amianto nell’ambiente circostante. Il valore dell’intera area sottoposta a sequestro ammonta a circa 14 milioni di euroIl responsabile è stato denunciato all’autorita’ giudiziaria per violazioni al testo unico in materia ambientale (d.l.vo 152/2006). le indagini sono tuttora in corso per accertare eventuali responsabilità connesse.

Questo il comunicato di cinque anni fa. Siamo alla fine del 2015 e le foto che presentiamo mostrano in evidenza che nulla è cambiato. Intanto l'area è accessibile in auto con segnaletica "Centro Commericiale" .

Io ci sono entrato per sbaglio e ho visto questa realtà. Tutto sventrato, con androne accessibile anche per occultarvi qualsiasi cosa, persino un cadavere. Una zona adiacente a un posto pubblico frequentatissmo. Immaginate se minori si avventurassero in quegli anfratti.

Io ho rivisto la Masseria Torre Rossa, che dà il nome all'intera località, che aveva le vigne al posto di quel degrado. Se i corsi della natura non fossero stravolti non era meglio un bel vigneto che quel degrado? Rammento l'enorme Pio con il suo trattore che sotto di lui appariva un go kart. Ricordi del Teatro dei 10.

 I misteri di Taranto sono tanti e tutti da raccontare. Cominciamo con questo. Se quell'area è pericolosa andrebbe transennata, con un cartello di pericolo "Amianto"  se c'è ancora o solo "Pericolo" per tutto quello che ci può essere. Non ci abitueremo mai al senso di disprezzo del territorio che hanno le strutture che impongono capitali e mezzi e lasciano degrado.

 

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