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Lunedì, 28 Ottobre 2019 21:52

Elezioni regionali in Umbria, trionfo del centrodestra. Botta e risposta Salvini-Conte. Di Maio: 'Alleanza non funziona'

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Elezioni regionali in Umbria: botta e risposta sulle possibili conseguenze sul governo tra Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte dopo il trionfo del centrodestra. Il leader della Lega è andato all'attacco sottolineando la valenza nazionale di queste elezioni.  "E' un voto che ha anche una valenza nazionale - dice Salvini - Conte continua con la sua arrogante distruzione dell'Umbria, sbagliare è umano ma perseverare è diabolico...ogni giorno si apre un problema nuovo". L'esito delle elezioni  in Umbria è "un test da non trascurare affatto" - dice Conte - ma "noi siamo qui a governare con coraggio e determinazione, il nostro è un progetto riformatore per il Paese. Un test regionale non può incidere, se non avessimo coraggio e lungimiranza sarebbe meglio andare a casa tutti", afferma il presidente del consiglio a margine della seconda edizione di "Sindaci d'Italia", organizzata da Poste Italiane.

Alla luce del risultato elettorale, frena sull'alleanza col Pd il leader M5s, Luigi Di Maio, sostenendo, tuttavia, che il governo va avanti. "Quello in Umbria, ha detto, era un esperimento. Non ha funzionato. Tutta la teoria per cui si diceva che se ci fossimo alleati con un'altra forza politica saremmo stati un'alternativa non ha funzionato", ha affermato intervistato a Sky Tg24 parlando di "strada impraticabile" per il patto Pd-M5s. "Abbiamo bisogno che il governo sia migliorato e innovato", ha aggiunto Di Maio. "Sto lavorando affinché questo governo porti a casa il programma nei prossimi tre anni - ha rilevato -, e poi si faccia valutare dagli italiani. Il voto arriverà e sarà il momento in cui valutare se abbiamo fatto bene o male".

L'ESITO DEL VOTO - La Lega, secondo i dati definitivi del voto, ha ottenuto il 36,9% (il 14% in più delle precedenti regionali), Fratelli d'Italia il 10,4% (era al 6,2) e Forza Italia il 5,5 (era all'8,5). Nella coalizione Bianconi, il Pd si è attestato al 22,3 % (35,8 nella precedente consultazione) e il M5s al 7,41 (era al 14.6).

Donatella Tesei è, dunque, formalmente la nuova presidente della Regione Umbria. E' infatti terminato lo scrutinio nelle mille e 5 sezioni, con il ministero degli Interni che ha ufficializzato il risultato. Tesei ha ottenuto il 57,55% dei voti, Vincenzo Bianconi, candidato presidente per il patto civico Pd-M5s il 37,48%. Una vittoria quella del centrodestra, quindi, con 20,07 punti di vantaggio.

"È un'impresa storica - ha detto la Tesei - è importantissima per questa regione che ha saputo dimostrare una grande forza e determinazione di credere, questa volta, in un progetto di cambiamento". E ha aggiunto: "dedico questa vittoria all'Umbria, ai cittadini che hanno saputo dimostrare di avere una dignità e di saperla difendere".

"Gli umbri hanno dimostrato che gli italiani hanno voglia di votare", aveva sottolineato Salvini a Perugia commentando a caldo i dati delle regionali.   "Festeggio anche una grande affluenza - ha sottolineato ancora Salvini - perché di solito commentiamo sempre un calo". Il candidato del centro sinistra Vincenzo Bianconi ha telefonato alla senatrice Donatella Tesei  "per congratularsi" per la vittoria alle elezioni regionali in Umbria.

Matteo Renzi, leader di Italia Viva che non era andato all'incontro conclusivo con gli altri componenti della maggioranza di governo , parla di "una sconfitta scritta figlia di un accordo sbagliato nei tempi e nei modi. Lo avevo detto, anche privatamente, a tutti i protagonisti. E non a caso Italia Viva è stata fuori dalla partita. In Umbria è stato un errore allearsi in fretta e furia, senza un'idea condivisa, tra Cinque Stelle e Pd. E non ho capito la 'genialata' di fare una foto di gruppo all'ultimo minuto portando il premier in campagna elettorale per le Regionali". Così Matteo Renzi a Bruno Vespa per il libro "Perché l'Italia diventò fascista (e perché il fascismo non può tornare)".

La replica di Franceschini arriva via Twitter: "Non mi sembra particolarmente acuta l'idea che poiché anche presentandoci insieme abbiamo perso l'Umbria, è meglio andare divisi alle prossime regionali. L'onda di destra si ferma con il buon governo e con l'allargamento e l'apertura delle alleanze, non di certo ridividendoci".

No comment di Conte che cita Modugno - "La conoscete la canzone di Modugno? Il sole, il cielo...", è la battuta con cui il premier Giuseppe Conte replica ai cronisti che gli chiedevano un commento sulle elezioni umbre. "Si sente in discussione", gli chiede una cronista e, subito, un altro cronista gli domanda: "Ci commenti almeno questo sole...". A quel punto Conte replica citando il brano "Meraviglioso", di Domenico Modugno.

"La sconfitta alla Regione Umbria dell'alleanza intorno a Vincenzo Bianconi è netta e conferma una tendenza negativa del centrosinistra consolidata in questi anni in molti grandi Comuni umbri che non si è riusciti a ribaltare. Il risultato intorno a Bianconi conferma, malgrado scissioni e disimpegni, il consenso delle forze che hanno dato vita all'alleanza". Lo dichiara in una nota il segretario Pd Nicola Zingaretti. 

"Va rilanciata in fretta una visione del futuro e un profilo riformista e di rinnovamento del Governo. Va fatto insieme. L'alleanza ha senso solo ed esclusivamente se vive in questo comune sentire delle forze politiche che ne fanno parte, altrimenti la sua esistenza è inutile e sarà meglio trarne le conseguenze". "Una maggioranza non può esistere per paura di Salvini, per evitare il voto dei cittadini o aspettare le nomine degli enti per occupare poltrone".

"Dalla formazione del primo esecutivo ci è stato subito chiaro che stare al Governo con un'altra forza politica - che sia la Lega o che sia il Pd - sacrifica il consenso del MoVimento 5 Stelle. Ma noi non siamo nati per inseguire il consenso, bensì per portare a casa i risultati, come il carcere per gli evasori di questa settimana e il taglio dei parlamentari della settimana precedente", scrive in un post su Facebook il M5S.

Altissima l'affluenza, al 64,4%, nove punti in più rispetto al 2015. Del resto, nel Giardino d'Italia ci hanno messo la faccia tutti i leader nazionali e, sul finale della campagna, anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, protagonista della foto di Narni con Luigi Di Maio, Nicola Zingaretti e Roberto Speranza. Una reunion che, evidentemente non ha pagato.

La sconfitta rischia di pone di fatto una pietra tombale sulla l'alleanza M5S-Pd. Il governo non è in discussione, e ciò viene ribadito sia dai Dem sia dal Movimento. Ma sulle Regionali 2020 la sensazione è che Di Maio voglia tornare all'antico, a cominciare da Emilia Romagna e Calabria. Anche perché l'alleanza con il Pd non ha pagato né per la coalizione di governo né per il Movimento che ha preso meno della metà dei voti dei Dem. "Il patto civico per l'Umbria lo abbiamo sempre considerato un laboratorio, ma l'esperimento non ha funzionato. E questa esperienza testimonia che potremo davvero rappresentare la terza via solo guardando oltre i due poli contrapposti", si legge in un post del M5S su facebook che assicura, comunque, come al governo "si rispetteranno gli impegni".

"E' una sconfitta netta" ma il "risultato conferma, malgrado scissioni e disimpegni, il consenso delle forze che hanno dato vita all'alleanza", è il commento di Zingaretti.

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