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Sabato, 02 Novembre 2019 04:08

Alessandria – Parte il processo PFAS, grande attenzione ai temi della salute e ambiente

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Alla vigilia del processo PFOA contro la Miteni di Trissino (11 novembre), dopo le critiche del “Movimento di lotta per la salute Maccacaro” nella costituzione delle Vittime parti civili nel procedimento penale e il sopraggiungere di nuove testimonianze: allegato, si infittisce la polemica in merito alla bonifica, questione che sarà centrale nel corso del processo: allegato. All’orizzonte della bonifica compare addirittura un inceneritore  che la società Ecoprogetto Venezia  intende realizzare anche a quello scopo nel sito di Fusina-Venezia: allegato. D’altronde, quando si parla di Pfas si intende anche il C6O4 (Pfas a catena più corta) anche esso  trovato nel sangue. A sua volta, l’Istituto superiore di sanità ISS ha divulgato i dati che dentro il corpo dei bambini stanno arrivando  “dosi settimanali” di Pfoa, segno  che il veleno bioaccumulabile viene assunto tanto negli alimenti che dalle confezioni degli alimenti. L’allarme dunque è nazionale: allegato. L’attenzione dunque si sposta di nuovo sulla Solvay di Spinetta Marengo dove il C6O4 ha sostituito il Pfoa, per anni scaricato in Bormida/Tanaro/Po. Ebbene, ad Alessandria Solvay ha contemporaneamente inaugurato un nuovo impianto e annunciato che intende aumentare del 30% la capacità produttiva di fluoroelastomeri, cioè il Tecnoflon, perciò estendere la produzione e l’uso di C6O4: allegata l’autorizzazione AIA Autorizzazione Integrata Ambientale  chiesta alla Provincia, e contemporaneamente ha annunciato la procedura di licenziamento per 28 persone. Insomma si offre ai sindacati il baratto di convertire i licenziamenti in prepensionamenti in cambio di continuare come struzzi a non sollevare problemi insormontabili sull’utilizzo del C6O4: emissioni in atmosfera, emissione di liquidi e reflui, e relativi effetti sulla salute di lavoratori e cittadini. Per quanto riguarda liquidi e reflui, altra coincidenza, la notizia di un inceneritore (tra Alessandria e Asti)  grazie ad un colossale finanziamento regionale ad una società mista pubblico-privata. Coincidenza, solo temporale? Con l’inceneritore veneto?

Il tutto sta avvenendo coperto dal massimo silenzio delle Istituzioni e dei Sindacati. Silenzio che rompiamo. DOCUMENTO TRASMESSO A TUTTI GLI ORGANI DI INFORMAZIONE DAL “MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE MACCACARO”

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