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Mercoledì, 06 Novembre 2019 22:41

Barbara Lezzi M5S blinda il no allo scudo penale per ArcelorMittal: "Io ho una sola parola"

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Sull'abolizione dello scudo penale non si torna indietro, anche perché "non serve". E, quanto a possibili ripensamenti, viste anche le fibrillazioni in maggioranza, la replica è: "io ho una sola parola". La senatrice Barbara Lezzi del Movimento 5 Stelle è appena intervenuta nell'Aula di palazzo Madama e non ha usato mezzi termini, per difendere la battaglia condotta in questi mesi sull'ex Ilva. Poi, in un'intervista all'Agi - che pubblichiamo integralmente - risponde ad alcune domande.



Che cosa replica a chi la accusa in questi giorni di essere la causa della situazione in cui versa lo stabilimento siderurgico di Taranto dal quale vuole sfilarsi la Arcelor Mittal, dato che è la prima firmataria dell'emendamento con il quale è stata tolta l'immunità a chi gestisce l'ex Ilva?

"Tutti i miei colleghi di Senato e Camera erano d'accordo. Ho avuto solo il privilegio di mettere per prima la mia firma. Inoltre, evidentemente, la multinazionale indiana, sta bluffando. Lo scudo penale non è nel contratto e non serve. Ci sono già l'articolo 51 del codice penale e la 231".

Ricordo che in Senato quando si discuteva dell'argomento a più voci veniva detto che se fosse rimasta l'immunità nessun senatore pugliese, o comunque nessuno dei diciotto senatori che hanno chiesto di abrogarla, avrebbero votato il dl Imprese e nemmeno la fiducia, ove posta, al Governo. Sull'ex Ilva sarebbe disposta anche a fare cadere il governo?

"Io sono disposta nella misura in cui si parla della tutela della salute di un intero territorio che coinvolge migliaia di cittadini. Ma credo che non serva affatto perché tutta la maggioranza è disposta a cercare una soluzione che coniughi l'industria e la vita delle persone". Gli stessi fautori di un ritorno dell'immunità "ammettono che non serve e che Mittal comunque se ne andrebbe da Taranto. Non diamo uno schiaffo ala dignità dei tarantini. Io terro' ferma la mia posizione e invito tutti gli altri a prendersi le proprie responsabilità".

Che cosa si aspetta dall'incontro fra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i rappresentanti della multinazionale che si svolgerà nelle prossime ore?

"Il presidente Conte difese fortemente quel provvedimento. È un giurista, sa bene che l'immunità non è prevista dal contratto e sono sicura che difenderà l'interesse dei cittadini".

Bisognerebbe rendere di proprietà pubblica l'ex Ilva?

"Non credo sia necessario. Ci vuole, però, un intervento pubblico per riqualificare l'area. Ci vuole l'impresa, ma anche lo Stato per mettere mano a tutto quello che non è stato fatto in 60 anni. E se il polo, come è, ha rilevanza europea, bisogna trovare soluzioni anche a livello Ue".

C'è chi la accusa di cavalcare la vicenda perché vuole candidarsi in Puglia.

"È escluso che io mi candidi".

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