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Sabato, 09 Novembre 2019 18:09

Le vittime del Muro comunista di Berlino 'Nessuna barriera è troppo alta'. Berlino ricorda

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Merkel: 'Troppe le vittime del comunismo'. Steinmeier: 'Uniti grazie alla voglia libertà dei Paesi dell'Est'. Presidenti dell'est al Memoriale e mega-show alla Porta di Brandeburgo. Il muro di Berlino voluto dal regime comunista era un muro per impedire al popolo di uscire non era un muro difensivo era un muro offensivo.

"Il 9 novembre è un giorno fatidico della storia tedesca". Oltre alla caduta del Muro, "oggi ricordiamo anche le vittime dei pogrom di novembre dell'anno 1938", "i crimini che furono perpetrati nella notte tra il 9 e il 10 novembre" ai danni "di persone ebree e quello che seguì fu il crimine contro l'umanità e il crollo della civiltà rappresentato dalla Shoa": lo ha detto la cancelliera Angela Merkel alle commemorazione per i 30 anni della caduta del Muro di Berlino. "Troppe persone furono vittima della dittatura della Sed", il partito comunista della Ddr, e "non le dimenticheremo mai", ha detto la cancelliera. "Ricordo le persone che furono uccise su questo Muro perché cercavano la libertà" e "i 75 mila esseri umani che furono incarcerati per 'fuga dalla Repubblica'", ha aggiunto la cancelliera parlando nella Cappella della riconciliazione.

Più di 100.000 cittadini della RDT cercarono di fuggire oltrepassando il confine tra le due Germanie o il Muro di Berlino tra il 1961 e il 1988. Più di 600 di loro furono uccisi dal fuoco dai soldati delle truppe di frontiera della RDT oppure morirono nel corso del tentativo di fuga tra il 1961 e il 1989. Annegarono nei corsi d’acqua, rimasero vittima di incidenti mortali o si suicidarono vedendosi scoperti.

Solo al Muro di Berlino almeno 140 persone vennero uccise a fucilate o persero la vita in diretta relazione con il regime di confine della RDT tra il 1961 e il 1989: 100 fuggiaschi dalla RDT che nel tentativo di superare gli impianti di confine vennero uccisi, morirono in un incidente o si tolsero la vita; 30 persone dall’est o dall’ovest che non volevano fuggire ma vennero uccise a fucilate o morirono in un incidente, 8 soldati delle truppe di frontiera della RDT uccisi in servizio da disertori, da camerati, da un fuggiasco, da un aiutante dei fuggiaschi o da un poliziotto di Berlino ovest . Inoltre morirono almeno 251 viaggiatori dall’est o dall’ovest durante o dopo i controlli ai passaggi di confine berlinesi. Innumerevoli sono le persone che morirono per preoccupazione e disperazione derivanti dagli effetti della costruzione del Muro sulla loro vita.

Ordine di sparare

Leggi, disposizioni e ordini regolavano l’uso delle armi da fuoco anche ai confini esterni della RDT. Così un ordine del Ministero della Difesa della RDT dell’ottobre 1961 diceva che è permesso usare le armi da fuoco “per arrestare persone che non obbediscono alle intimazioni delle sentinelle di frontiera, quando queste persone al grido “Fermo – Rimanga fermo – Sentinella di frontiera!” o dopo lo sparo di un colpo di avvertimento in aria non rimangono fermi, ma invece cercano in modo evidente di infrangere il confine di stato della RDT” e quando “non ci sono altre possibilità per l’arresto”.

Un ordine di sparare nel senso di un dovere a uccidere non c’era, dal punto di vista giuridico. Ma elogi e premi per chi sparava ed uccideva, influenza ideologica sui soldati di leva e sugli altri soldati, leggi penali che definivano il tentativo di fuga come un crimine entro determinate condizioni, tutto questo nella vita quotidiana dei soldati delle truppe di frontiera faceva sì che il permesso dell’uso delle armi venisse portato nelle immediate vicinanze del dovere.

Solo il 3 aprile 1989 le truppe di frontiera der RDT con un annuncio del Segretario Generale Erich Honecker ricevettero l’ordine di non impiegare più “l’arma da fuoco per impedire lo sfondamento del confine”.

La costruzione del Muro di Berlino

Circa 2,7 milioni di persone hanno lasciato la RDT e Berlino Est tra il 1949 e il 1961: il flusso di fuggiaschi era costituito per circa la metà da persone giovani, sotto i 25 anni, e poneva la dirigenza della RDT davanti a difficoltà sempre maggiori. Quotidianamente circa mezzo milione di persone passava i confini dei settori a Berlino in tutte e due le direzioni e quindi poteva confrontare le condizioni di vita. Solo nel 1960 circa 200.000 persone si trasferirono stabilmente nell’Ovest. La RDT era a poca distanza dal collasso sociale ed economico.

Ancora il 15 giugno 1961 il presidente del consiglio di stato della RDT dichiarò „nessuno ha l’intenzione di costruire un muro“. “Nessuno ha intenzione di costruire un muro” [Film 0,81 MB]. Il 12 agosto 1961 il consiglio dei ministri della RDT dichiarò che: “per impedire le attività ostili delle forze revansciste e militariste della Germania Occidentale e di Berlino Ovest verrà introdotto al confine della Repubblica Democratica Tedesca – compresi i confini dei settori occidentali di Grande Berlino – un controllo pari a quello consueto ai confini di ogni stato sovrano” Il consiglio dei ministri non menzionava che queste misure si rivolgevano in primo luogo alla propria popolazione, a cui in futuro si sarebbe proibito l’attraversamento del confine.

Nelle prime ore del mattino del 13 agosto 1961, furono eretti sbarramenti provvisori ai confini del settore sovietico verso Berlino Ovest e furono tolti tratti di pavimentazione sulle strade di collegamento interrompendole. Unità della Polizia del Popolo, della Polizia dei Trasporti e cosiddetti gruppi di combattimento aziendali bloccarono ogni circolazione al confine dei settori. Sicuramente il fatto che la dirigenza della RDT avesse scelto una domenica di ferie in piena estate aveva un senso preciso.

Nelle settimane e nei giorni successivi gli sbarramenti di filo spinato ai confini con Berlino Ovest furono sostituiti da un muro di lastre di cemento e blocchi forati costruito da lavoratori edili di Berlino Est controllati pesantemente da sentinelle di frontiera della RDT. Edifici di abitazione furono coinvolti nelle fortificazioni di confine, come p. es. in Bernauer Straße, dove i marciapiedi appartenevano al distretto di Wedding (Berlino Ovest), mentre la fila di edifici a sud apparteneva al distretto di Mitte (Berlino Est). Senza esitare il governo della RDT fece murare le entrate delle case e le finestre al piano terra. Gli abitanti potevano accedere alle loro abitazioni solo passando dalla parte dei cortili che si trovavano a Berlino Est. Già nel 1961 si arrivò a numerosi sfratti (forzati) non solo in Bernauer Straße ma anche in altre zone di confine.

Attraverso la costruzione del Muro da un giorno all’altro furono tagliate e separate strade, piazze e case, i collegamenti del traffico urbano furono interrotti. La sera del 13 agosto il borgomastro Willy Brandt disse davanti al parlamento di Berlino: “(…) L’amministrazione (Senat) di Berlino denuncia davanti a tutto il mondo le misure illegali e inumane di chi divide la Germania, opprime Berlino Est e minaccia Berlino Ovest (…)”.

Il 25 ottobre 1961 carri armati americani e sovietici si fronteggiavano al “passaggio per stranieri” Checkpoint Charlie: soldati delle truppe di frontiera della RDT avevano appena tentato di controllare rappresentanti degli alleati occidentali che stavano entrando nel settore sovietico. Negli occhi degli americani questo comportamento infrangeva il diritto vigente alla libertà di movimento illimitata in tutta la città. Per 16 ore si fronteggiarono così direttamente, a solo pochi metri di distanza, entrambe le potenze nucleari. Per i contemporanei un momento di altissimo pericolo. Il giorno dopo tutte e due le parti si ritirarono. Attraverso un’iniziativa diplomatica del presidente degli Stati Uniti Kennedy il capo dello stato sovietico e del partito Cruschow aveva confermato per questa volta lo status delle quattro potenze di tutta Berlino.

Nel periodo successivo gli impianti di sbarramento furono ampliati sempre di più, il sistema di controllo fu perfezionato. Il muro all’interno della città, che divideva Berlino Est da Berlino Ovest, aveva una lunghezza di 43,1 chilometri. La parte degli impianti di sbarramento che separava ermeticamente il resto della RDT al confine con Berlino Ovest, aveva una lunghezza di 111,9 chilometri. Oltre 100.000 cittadini della RDT cercarono di fuggire attraverso il confine tra le due Germanie oppure oltre il Muro di Berlino. Più di 600 persone furono uccise dal fuoco dai soldati delle truppe di frontiera della RDT oppure morirono nel corso del tentativo di fuga; solo al Muro di Berlino tra il 1961 und 1989 ci sono stati almeno 140 morti.

Solo la voglia di libertà ha fatto crollare il muro comunista

"Senza la voglia di libertà dei polacchi, degli ungheresi, dei cechi e degli slovacchi, la rivoluzione pacifica nell'Europa dell'est e l'unità tedesca non sarebbero state possibili": lo ha detto il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier nelle cerimonie per i 30 anni della caduta del Muro di Berlino come mostrato dall'emittente Phoenix. "E' stata senza dubbio una grande prestazione storica" grazie alle quale "oggi possiamo dire che, per fortuna, in Europa siamo uniti", ha aggiunto Steinmeier.

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