ANNO XVIII Aprile 2024.  Direttore Umberto Calabrese

Sabato, 09 Novembre 2019 18:28

La Spagna vota domani, Sanchez ci prova L'ambizione di Vox e le speranze del Pp sono l'incognita

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La 'giornata di riflessione' oggi alla vigilia del voto in Spagna impone il silenzio per le forze politiche, che hanno chiuso ieri in serata una breve ma intensa campagna elettorale. A poche ore dalla chiamata alle urne resta tuttavia l'incognita sulla possibilità reale di superare l'impasse che ha impedito la formazione del governo dopo la consultazione del 28 aprile scorso.


E se il leader socialista e premier ad interim Pedro Sanchez rimane determinato alla formazione di un governo monocolore e chiede per questo il mandato agli elettori, le novità nel panorama possono arrivare dall'ambizione dell'ultradestra di Vox guidato da Santiago Abascal e dalle speranze del Partido Popular di Pablo Casado.

La Spagna torna alle urne. Per la quarta volta in quattro anni. Le ultime elezioni politiche si erano tenute ad aprile, ma mesi di negoziati tra i principali partiti erano andati a vuoto.

Il Partito Popolare in netta ripresa

Per il Partito Popolare la speranza è quella di fare meglio questa domenica, rispetto alla debacle di sette mesi fa.

"Spero vinceremo, magari non con la maggioranza, ma abbastanza da poter governare e toglierci di dosso quella zavorra del partito socialista, che ci sta portando alla rovina", spiega un'elettrice del PP. "Rajoy lasciò con un tasso di disoccupazione abbastanza buono e ora è di nuovo un disastro".

I sondaggi (vedi box sotto) danno il Partito popolare al secondo posto, con oltre 21 punti percentuali, in netta ripresa rispetto ad aprile, quando non arrivò a 17. Il leader Pablo Casado, nell'ultimo giorno di campagna, ha chiamato a un voto patriottico e responsabile, assicurando che il PP è l'alternativa a una crisi economica del Paese.

"Se dovessimo ottenere uno scranno in più di Sánchez, la Spagna avrà stabilità politica, economica e sociale e soprattutto potremo difendere l'unità della Spagna"  Dolores Monserrat Portavoce del PP al Congresso dei deputati

Socialisti favoriti, ma senza maggioranza assoluta

Il Partito Socialista del premier Pedro Sánchez resta il favorito negli ultimi sondaggi. Anche se viene accreditato di molti meno seggi alla Camera dei 176 richiesti, per ottenere la maggioranza assoluta. Una coalizione sarebbe necessaria quindi per poter formare un esecutivo e governare. E la tutt'altro che scontata alleanza con l'estrema sinistra di Unidos Podemos di Pablo Igleasias, potrebbe non bastare.

"Sono rimasta molto delusa da tutto, perché ci si aspettava che Podemos avesse una dignità maggiore, così come Ciudadanos", spiega ai nostri microfoni un'elettrice socialista. "12 ore dopo la convocazione delle elezioni hanno detto 'sì' a un accordo con il PSOE. Penso siano loro i reponsabili di queste elezioni ripetute".

"Credo che in Catalogna in questo momento l'unico partito più armonioso, per così dire, cioè più aperto al dialogo e con maggiori possibilità di raggiungere accordi sia il Partito Socialista", ribatte un'altra.

Giù la sinistra di Podemos, su la destra di Vox

La sinistra di Podemos rischia di perdere il posto di terza forza politica del Paese, scalzata dall'estrema destra, anti femminista ed euroscettica di Vox. Il partito guidato da Santiago Abascal già alle elezioni di aprile aveva ottenuto il 10% dei voti, conquistando per la prima volta nella sua storia dei seggi alle Cortes Generales. Ora è accreditato al 12,8%.

Catalogna, tra manifestazioni ed elezioni blindate

La Catalogna intanto torna in piazza, per protestare e nel tentativo di bloccare i seggi. Il Ministero degli Interni spagnolo ha deciso di prendere precauzioni, elevando il numero di agenti delle forze dell’ordine, soprattutto dopo i disordini delle ultime settimane.

La campagna elettorale più breve della storia si conclude con un'incertezza ancora maggiore, rispetto alle ultime elezioni. Un parlamento molto frammentato e l'ascesa dell'estrema destra sono dietro l'angolo, secondo tutti i sondaggi. In Catalogna la giornata di riflessione sarà caratterizzata da mobilitazioni. La piattaforma Tsunami Democratic ha organizzato una grande manifestazione a Barcellona.


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